Doveva essere un’operazione chiusa e definita già da gennaio: Facundo Lescano in prestito all’Avellino con diritto di riscatto (già esercitato dal club irpino con largo anticipo), e in parallelo il trasferimento a titolo definitivo di Erasmo Mulè e Marco Toscano al Trapani. Ma nelle ultime ore tutto è clamorosamente saltato.
Secondo quanto trapelato in ambienti vicini all’Avellino, il club irpino avrebbe esercitato con largo anticipo il diritto di riscatto su Lescano, mentre il Trapani avrebbe dovuto completare gli acquisti di Mulè e Toscano entro il 30 giugno. Ma nella serata di ieri, il presidente granata Valerio Antonini avrebbe disatteso l’intesa, mandando tutto all’aria e rispedendo i due centrocampisti ad Avellino.
Una versione che Antonini ha però smentito con forza attraverso un lungo post sui propri canali social, nel quale accusa l’Avellino e parte della stampa locale di diffondere notizie distorte: “Il giocatore Lescano ci ha chiesto di essere ceduto a fine gennaio 2025, dopo accuse e diffamazioni ricevute da Capuano – scrive Antonini – e abbiamo accettato una valutazione da un milione di euro proposta dall’Avellino, concedendo rateizzazione in tre anni. Nell’accordo erano compresi anche premi e i trasferimenti di Toscano e Mulè, che erano stati presi in prestito con diritto di riscatto per gennaio 2025”.
Il presidente granata chiarisce poi che l’obbligo di riscatto per Mulè e Toscano era subordinato alla promozione del Trapani in Serie B, traguardo non raggiunto.
“A fine giugno – prosegue – il mio direttore e il mio allenatore hanno deciso che i due calciatori non rientrano più nel progetto. Per questo tornano ad Avellino. In cambio, dovremmo ricevere 160mila euro per il mancato riscatto”.
Antonini annuncia inoltre di aver incaricato i propri legali di agire a tutela del club presso la Procura Federale, qualora l’Avellino continui a sostenere di essere dalla parte del giusto.