Giovedì 3 luglio presso l’Auditorium San Bernardino di Morcone, a partire dalle ore 18,30, un evento artistico inedito e coinvolgente approda al RaRo Festival – Festival del Lavoro Creativo&Culturale (Morcone, 1-12 luglio 2025).
Si partirà dal racconto di Elda Rubbo che, a soli 26 anni, nel 1947 a Pontelandolfo (BN), avviò un’importante attività di tessitura della lana, distinguendosi per intraprendenza e determinazione e ottenendo diversi riconoscimenti per le sue abilità artigianali. Fu persino nominata Dama d’Onore dell’Ordine dei Cavalieri dello Spirito d’Italia. La sua attività fu interrotta nel 2005. A Elda Rubbo, già nel 2015, Kinetès con la sua fondatrice Rossella Del Prete, dedicò grande attenzione proponendo un Premio per l’artigianato creativo che fu presentato ufficialmente nell’edizione 2019 di Women in Business, progetto di ricerca che ha poi dato vita al network internazionale di donne manager e imprenditrici. Quest’anno il Premio Elda Rubbo 2025 sarà assegnato ufficialmente a un’artigiana tessile di grande qualità e originalità: Elisabetta Scipioni, che oggi mantiene in vita una piccola epopea familiare tra i vicoli antichi di Farfa in Sabina, un borgo del Seicento con 30 abitanti e un’atmosfera fuori del tempo. Il suo laboratorio si chiama “C’era un tessuto” e rianima un’antica bottega fondata da sua nonna, mantenendo vivo il telaio a mano, riciclando avanzi di vecchi tessuti e producendone di nuovi in maniera ecosostenibile, lavorando solo fibre nobili e naturali come il lino e misto cotone, con disegni ispirati al patrimonio storico-artistico del luogo. Ogni disegno, ogni tessuto e creazione tessile è un’emozione, una storia, un pezzo di comunità, è arte.
Intorno al tema della tessitura si comporrà poi l’espressione artistica e poetica di altre artiste/artigiane. La scultrice romana Viviana Ravaioli presenterà l’opera dal titolo “Grembo” e racconterà il suo incontro con un’altra grandissima artista, Maria Lai.
A quest’ultima e al tema della tessitura è ispirata l’opera multimediale Ricercando l’imprevedibile, in cui Lo Spartito cucito (1983), opera inedita di Maria Lai lasciata in dono a Francesco Casu con l’invito a farne seme generativo per nuove creazioni, si fa centro di risonanze testuali. Sul filo dell’arte, dal telaio di Penelope ai libri cuciti di Maria Lai, il testo di Giuliana Adamo segue ed espone orditi, trame, echi, risonanze. Da Omero si risalgono secoli, nodi e risonanze, sino a Emily Dickinson, Marina Cvetaeva, Paul Celan, Amelia Rosselli, Antonella Anedda…
Ideata e realizzata dal compositore Cosimo Colazzo, dal regista e artista visivo Francesco Casu, dalla critica letteraria Giuliana Adamo, l’opera si presenta come una tessitura polifonica di linguaggi, dove suono, immagine e parola si fondono in una trama poetica e sensibile. La musica di Cosimo Colazzo esprime una ricerca che si alimenta di materiali minimi, capaci di generare bellezza nel silenzio, nel vuoto, nell’ascolto del possibile. Un linguaggio sonoro che non impone, ma suggerisce e sussurra, lasciando spazio all’imprevisto e all’emozione.
L’opera si propone come un percorso immersivo e visionario, in cui lo spettatore è invitato a esplorare il senso dell’arte come scoperta, stupore e possibilità. Si tratta di un’occasione unica per lasciarsi attraversare dalla forza poetica dell’atto creativo, che è tessitura, fare e disfare, costruire, strutturare, ma anche aprire sguardi al possibile e all’ascolto.
A dare vita alla partitura musicale sarà Agorart ensemble con: Davide Baldo (flauto),
Emanuele Dalmaso (clarinetto), Filippo Corbolini (sax), Flora Vedovelli (arpa), Cosimo Colazzo (pianoforte).
L’evento si realizza grazie alla collaborazione intessuta tra Kinetès e l’Associazione Culturale Piazza del Mondo, grazie al contributo di Fondazione Cassa di Risparmio di Trento e Rovereto, Fondazione e Archivio Maria Lai.