Condanne e assoluzioni, da alcuni capi d’accusa, al processo sui presunti responsabili del traffico di droga dal sud America che aveva trasformato il porto di Salerno in un hub internazionale dello stupefacente: cocaina e marijuana, destinati alle piazze di spaccio del Salernitano grazie alle cosche del Reggino, a un intermediario e alcuni complici di origine napoletana.
Le condanne, giunte al termine di un processo frutto della cosiddetta operazione “drugstore”, celebrato con il rito abbreviato, riguardano anche esponenti delle cosche di ‘ndrangheta calabresi, come Nicola e Francesco Alvaro, dell’omonima famiglia di Sinopoli (Reggio Calabria), entrambi condannati a 10 anni e 8 mesi di reclusione.
Undici anni sono stati inflitti a Giuseppe Carraturo; 5 anni e 4 mesi per Enrico D’Ambrosio; 9 anni e 4 mesi per Carmine Ferrara; 10 anni e 8 mesi per Fortunato Marafioti; 14 anni per Franco Volpe e 7 anni e 4 mesi per Salvatore Rocco, difeso dagli avvocati Antonio Bucci, del foro di Napoli, e Luca Cianferoni del foro di Roma.
Nel 2024 vennero eseguite 15 misure cautelari (11 arresti in carcere, 3 ai domiciliari e un obbligo di dimora) nei confronti di altrettanti indagati ritenuti appartenenti a un’associazione a delinquere transnazionale di narcotrafficanti. Il capo della banda, secondo la Procura di Salerno (pm Valente).
Le condanne, giunte al termine di un processo frutto della cosiddetta operazione “drugstore”, celebrato con il rito abbreviato, riguardano anche esponenti delle cosche di ‘ndrangheta calabresi, come Nicola e Francesco Alvaro, dell’omonima famiglia di Sinopoli (Reggio Calabria), entrambi condannati a 10 anni e 8 mesi di reclusione.
Undici anni sono stati inflitti a Giuseppe Carraturo; 5 anni e 4 mesi per Enrico D’Ambrosio; 9 anni e 4 mesi per Carmine Ferrara; 10 anni e 8 mesi per Fortunato Marafioti; 14 anni per Franco Volpe e 7 anni e 4 mesi per Salvatore Rocco, difeso dagli avvocati Antonio Bucci, del foro di Napoli, e Luca Cianferoni del foro di Roma.
Nel 2024 vennero eseguite 15 misure cautelari (11 arresti in carcere, 3 ai domiciliari e un obbligo di dimora) nei confronti di altrettanti indagati ritenuti appartenenti a un’associazione a delinquere transnazionale di narcotrafficanti. Il capo della banda, secondo la Procura di Salerno (pm Valente).