Riceviamo e pubblichiamo la nota di Nicola De Leonardis, Presidente di Confcooperative FedAgriPesca Campania, che denuncia una grave emergenza faunistica che sta avendo un impatto significativo sul settore agricolo del Sannio.
“La pressione esercitata dalla fauna selvatica, in particolare dai cinghiali, rappresenta una minaccia sempre più grave per le coltivazioni del nostro territorio. Mais, cereali, ortaggi e frutta sono regolarmente danneggiati da incursioni che compromettono non solo la quantità, ma anche la qualità dei raccolti, con conseguenze economiche pesanti per gli agricoltori. In un contesto già segnato da crescenti costi di produzione e da incertezze di mercato, queste perdite mettono ulteriormente a rischio la sostenibilità economica delle imprese agricole.
Il problema non si limita al danno immediato alle colture in atto: le continue devastazioni scoraggiano la coltivazione di varietà autoctone e di pregio, come il mais locale da farina, i pomodorini vernini, i legumi tradizionali e le giovani piante da frutto. Si tratta di colture che non hanno solo un valore agronomico, ma anche un profondo significato culturale e identitario. La loro progressiva scomparsa rappresenta una perdita incalcolabile per il patrimonio agroalimentare del Sannio, fatto di saperi tramandati, biodiversità locale e cucina tipica.
Numerosi agricoltori, stremati dalle continue perdite e privi di adeguate tutele, sono ormai costretti ad abbandonare la coltivazione di queste varietà storiche. Un colpo durissimo per chi, con passione e orgoglio, produceva in azienda gli ingredienti alla base delle ricette tradizionali del nostro territorio: piatti simbolo della nostra identità culturale, come le minestre di legumi locali, le farine per pane e polenta di mais autoctono, o le conserve dei pomodorini vernini.
Il rischio, sempre più concreto, è che il nostro paesaggio agricolo si svuoti non solo di produzioni, ma anche di significato, privando le nuove generazioni di un’eredità agricola e culturale unica. È necessario, ora più che mai, che le istituzioni intervengano con misure efficaci per contenere la proliferazione della fauna selvatica e tutelare concretamente chi, ogni giorno, lavora la terra e custodisce il valore della nostra identità rurale.
Proprio per affrontare la crescente emergenza, De Leonardis ha recentemente incontrato l’assessore regionale all’Agricoltura, Nicola Caputo, per discutere dell’eccessiva presenza di cinghiali nelle aree del pre-Fortore e del Fortore. Un problema non più circoscritto a pochi episodi, ma ormai strutturale e diffuso, che richiede un intervento tempestivo e coordinato.
È indispensabile adottare con urgenza misure efficaci e condivise per contenere il fenomeno. Tuttavia, è evidente che non bastano soluzioni estemporanee o interventi isolati: serve una strategia organica, basata su un approccio multidisciplinare. È fondamentale il coinvolgimento attivo di tutti gli attori in campo — agricoltori, amministrazioni locali, esperti faunistici, forze dell’ordine e istituzioni regionali — per definire azioni sostenibili e di lungo periodo.
L’obiettivo deve essere duplice: da un lato, tutelare la produzione agricola e la biodiversità locale; dall’altro, garantire la sicurezza del territorio, con particolare attenzione agli allevamenti da reddito, anche essi sempre più esposti al rischio di trasmissione di patologie dalla fauna selvatica.
Solo attraverso un’azione corale, lungimirante e strutturata sarà possibile fronteggiare una problematica che minaccia l’equilibrio economico, ambientale e sociale dell’intero territorio sannita.”