Dopo l’aggressione subita in piazza a Santa Lucia di Serino, il deputato di Alleanza Verdi Sinistra, Francesco Emilio Borrelli, rompe il silenzio e lo fa con toni duri, respingendo senza mezzi termini alcune dichiarazioni di solidarietà ritenute ipocrite o ambigue. “Non accetto parole di circostanza da chi tenta di minimizzare o giustificare comportamenti violenti”, ha dichiarato il parlamentare, che ha messo nel mirino in particolare il comunicato congiunto firmato dal sindaco del paese, Ottaviano Vistocco, e dal consiglio comunale.
Nel suo intervento, Borrelli ha sottolineato la necessità di una netta presa di posizione: “C’è chi aggredisce, chi giustifica e chi subisce. Chi si schiera anche solo in parte con i primi, non può avere rapporti con me”. Parole che non lasciano spazio a interpretazioni. Il deputato ha inoltre respinto le accuse di aver denigrato l’intera comunità locale: “Non ho mai detto che gli abitanti di Santa Lucia di Serino sono camorristi. Ho parlato di un clima e di atteggiamenti che ricordano logiche mafiose. È ben diverso”.
Se la reazione del sindaco Vistocco ha suscitato la sua indignazione, diverso il commento riservato a Salvatore Vecchia, primo cittadino di Cassano Irpino. Borrelli ha lodato pubblicamente il suo intervento, definendolo “esempio di come si possa esprimere solidarietà vera, limpida e coraggiosa”. Durante una diretta social, il parlamentare ha aggiunto: “A volte, di fronte a certe dichiarazioni, è meglio restare in silenzio. Ma non quando si tratta di prendere posizione contro la violenza”.
Borrelli ha concluso con un appello alla chiarezza: “Chi si comporta in modo criminale va condannato. Punto. Non ci sono né se né ma. Chi non riesce a dirlo chiaramente, non sta dalla parte giusta”. Il caso ha sollevato un acceso dibattito istituzionale in Irpinia, riaccendendo i riflettori su dinamiche locali che spesso si intrecciano con tensioni politiche e sociali più ampie.