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C’è un festival che non si limita a fare scena, ma la costruisce. Letteralmente. E così eccoli lì, esposti come reliquie di un cinema on the road, i bauli da set, simbolo di una regia condivisa tra istituzioni e creativi. Sul palco del Teatro De La Salle, il sindaco Clemente Mastella siede su una vera sedia da regista, affiancato dall’assessora alla Cultura Antonella Tartaglia Polcini, dal direttore artistico Renato Giordano e da Oberdan Picucci, presidente della Fondazione Città Spettacolo. ‘Benevento Città Spettacolo‘ è pronta a girare la sua nuova stagione, la 46esima. 
Un cartellone che si presenta come una sinfonia dai registri molteplici. Un programma che merita di essere sfogliato con attenzione, perché dentro c’è un po’ di tutto. 

Accanto ai nomi già annunciati, spiccano le ‘Piazze d’Autore’ in Piazza Federico Torre: Chiara Francini presenterà ‘Le querce non fanno limoni’ il 29 agosto, mentre l’archistar Massimiliano Fuksas racconterà il suo ‘È stato un caso’ il 30 agosto. Non mancherà un doppio sguardo sul Vaticano, con Antonio Spadaro e Antonio Preziosi, che presenteranno rispettivamente ‘Da Francesco a Leone’ e ‘Leone XIV. La via disarmata e disarmante’. Immancabile la Tammurriata Rave di mezzanotte (30 agosto, Piazza Roma), perché Benevento non dorme. Anzi, balla. E lo farà anche con Radio Ibiza nella stessa serata. L’open act sarà affidata a Sofia Monegato, finalista di The Voice Kids 2024.

All’Hortus Conclusus, il 28 agosto alle 21, Francesco Piccolo porterà in scena ‘Son qui: m’ammazzi’. Torna anche M’barka Ben Taleb, cantante e percussionista maghrebina (29 agosto, ore 23, Piazza Federico Torre) con ‘Una musica, un Dio’. Spazio alla musica classica con il Conservatorio Nicola Sala, che proporrà l’orchestra sinfonica in ‘Cavalleria Rusticana e Grandi Amori’, mentre il teatro avanza con la produzione de La Pirandelliana ‘Hotel Dante’ e ‘Una finta dopo l’altra. Come ho truffato il giuoco del calcio’ a cura della compagnia sannita Red Roger.
Inoltre, riapre l’Arco del Sacramento che si animerà con Città Spettacolo Ragazzi: tre appuntamenti a cura delle compagnie Eidos, La Mansarda e I Teatrini, pensati per coinvolgere le nuove generazioni.

Ma la rassegna guarda anche al futuro: si pensa anche ad una giornata dedicata all’Intelligenza Artificiale, con la possibile partecipazione di Padre Paolo Benanti, presidente della Commissione AI per l’informazione. “Nonostante non abbiamo avuto – come altre realtà – milioni di euro per promuovere la città, siamo riusciti con le nostre forze a dare una direzione chiara, organizzando manifestazioni e momenti di confronto che ci qualificano e ci rendono attrattivi anche per chi viene da fuori” ha dichiarato il sindaco Mastella.
“Purtroppo c’è un atteggiamento un po’ opaco quando si parla delle cose che funzionano. In cinque anni, Benevento ha registrato un incremento del 23% nelle presenze turistiche, ma questo dato sembra non ricevere l’attenzione che meriterebbe.
È vero, conviviamo con dinamiche e problematiche tipiche di città molto più grandi come Napoli, Roma, Venezia. Ma, pur non avendo le loro risorse straordinarie, abbiamo saputo costruire una nostra identità culturale e turistica. Oggi possiamo parlare, a pieno titolo, di sviluppo”.

Gli fa eco il direttore artistico Renato Giordano, che rivendica con orgoglio la dignità culturale del Festival: “A chi sosteneva che non facevamo cultura, rispondo che oggi siamo tra le migliori manifestazioni in Italia. Siamo stati riconosciuti come Centro di Produzione Teatrale, con Maurizio De Giovanni direttore artistico. Il nostro progetto è stato selezionato dal Ministero della Cultura per il triennio 2025–2027 come festival multidisciplinare. Siamo i primi tra le nuove istanze in Italia, e io – piaccia o no ai detrattori – risulto tra i primi direttori artistici del nostro Paese. Come in politica, anche nel mio caso sono state espresse delle votazioni a me favorevoli”. 

Il Premio Gregoretti, uno dei momenti simbolici della kermesse, sarà consegnato a Vincenzo Salemme il 31 agosto al Teatro Romano, alla presenza della famiglia del compianto Maestro.  
“Vogliamo offrire alla città, con uno sguardo che va oltre i confini locali, una proposta culturale variegata, con appuntamenti che spaziano tra diversi generi. Il festival deve essere anche un momento di svago familiare, in cui ognuno possa trovare ciò che lo appassiona” ha aggiunto Picucci.
Spazio anche alle mostre presso Palazzo Bosco Lucarelli e la Rocca dei Rettori, e ai momenti di osservazione astronomica con telescopi dedicati: testimonianza della molteplicità dei linguaggi che il festival vuole abbracciare. Perché, come sottolinea l’assessora Tartaglia Polcini, “Benevento è rimasta Città Spettacolo tutto l’anno. La varietà non è sinonimo di confusione o apertura agli estremismi, ma segue un filo rosso ben preciso: l’esaltazione della bellezza a cui l’arte, in ogni sua forma, deve tendere. Il tutto, però, senza mai perdere di vista l’armonia e l’equilibrio che caratterizzano la persona umana e che, in un tempo lacerato da forti e terribili contraddizioni, restano un punto fermo, una bussola.
Questo programma, pur nella sua complessità, non appesantisce mai il sapore dello spettacolo e non rinuncia a offrire anche contenuti più impegnati, legandosi al valore del confronto e del dibattito culturale, aperto ai grandi temi dell’attualità e della politica. Ma lo fa con uno spirito diverso, senza mai perdere il rispetto per il percorso e il pensiero dell’altro.
In questi giorni, chi vorrà guardare il cielo potrà vedere il sole, i pianeti… e vivere momenti di autentico incanto”. Così, tra palco e realtà, la 46esima edizione di Città Spettacolo è pronta per il suo primo ciak.