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“Da anni denuncio opacità e silenzi imbarazzanti attorno alla gestione della Fondazione Teatro San Carlo. Ora, con un’interrogazione ufficiale, chiedo alla Giunta regionale risposte precise su liquidazioni milionarie, licenziamenti discutibili e assunzioni opache. In assenza di chiarimenti convincenti, invierò tutto alla Corte dei Conti”, dichiara Marì Muscarà, consigliera indipendente della Regione Campania.

La consigliera ha protocollato un’interrogazione scritta (Prot. 096 del 16/07/2025) per fare luce su tre aspetti inquietanti:
Liquidazioni per oltre 1,1 milioni di euro netti (1,5 lordi) elargite tra il 2023 e il 2024 a dipendenti della Fondazione;
Chiusura dei laboratori di Falegnameria e Scenografia a Vigliena, con licenziamenti e liquidazioni da circa 35 mila euro a lavoratore;
Assunzioni poco trasparenti, in particolare nell’area artistica, su cui «molti lavoratori mi hanno espresso riserve, pur senza esporsi pubblicamente per timore di ritorsioni».
«Tutti questi elementi – spiega Muscarà – non compaiono sul sito della trasparenza, come sarebbe doveroso per un ente pubblico che riceve milioni di euro di fondi regionali ogni anno. Anche quest’anno, la Regione Campania ha stanziato oltre 7 milioni di euro per il San Carlo. Chi riceve soldi pubblici deve rispondere pubblicamente di ogni spesa», tuona la consigliera. 
Ma non è tutto. Dopo mesi di inchieste giornalistiche, e le continue segnalazioni del consigliere comunale Catello Maresca, emergono nuove criticità che aggravano la posizione della direttrice generale Emmanuela Spedaliere:

Assunzione diretta del figlio da parte del soprintendente uscente;
Consulenze esterne per oltre 180mila euro nel solo 2024;
Cachet aumentati ai dirigenti durante il Covid, mentre i lavoratori venivano messi in cassa integrazione;
Attività teatrali non autorizzate a Vigliena, bocciate dall’Autorità Portuale. 
«È ora di dire basta. La Fondazione San Carlo non è un feudo personale, ma un patrimonio della città e dei cittadini. Se la direttrice Spedaliere intende candidarsi alla carica di soprintendente – come sembrerebbe dai movimenti interni alla Fondazione – dimostri prima di avere i requisiti morali, amministrativi e trasparenti per ricoprire quel ruolo», afferma Muscarà.
Il Consiglio d’Indirizzo si riunirà a fine luglio per scegliere il nuovo soprintendente. Ma la corsa della Spedaliere, afferma Muscarà, «potrebbe infrangersi contro il muro della legalità, della trasparenza e dell’etica pubblica. Almeno una volta, dimostriamo che a Napoli non vince sempre l’apparato”.