Parola d’ordine: semplificazione. E’ stato questo il filo conduttore dell’incontro dal titolo “Dalla semplificazione alla competitività: il cantiere normativo per un’Italia che costruisce, attrae e cresce” che si è svolto questa mattina alla sede di Confindustria/Ance di Benevento con la partecipazione di Maria Elisabetta Alberti Casellati, Ministro per le Riforme Istituzionali e la Semplificazione Normativa.
A fare gli onori di casa Flavian Basile, presidente di Ance Benevento che nel suo intervento ha più volte ribadito l’importanza del necessario confronto tra il mondo dell’imprenditoria ed i rappresentanti dell’esecutivo. “Quello che chiediamo – ha detto Basile – per attivare gli investimenti è un quadro univoco e comune perché non è possibile consegnare una Scia al Comune di Benevento che deve essere, poi, diversa ad esempio per quello di Napoli. Bisogna partire da queste cose semplici. Noi imprese di costruzioni se vogliamo partecipare a 100 gare dobbiamo produrre cento volte la stessa documentazione. Non sarebbe meglio, anche con l’autorità dell’Anticorruzione avere una sola qualifica una volta all’anno e poi decidere di volta in volta se va rinnovata o integrata? Noi come nazione siamo la prima in Europa che rimanda indietro i fondi Fsc che poi vengono ripartiti tra altri stati virtuosi come Romania e Bulgaria. Serve pianificazione seria in queste cose al di là degli aspetti politici. In un periodo di dazi e contro dazi non vorrei che anche le norme diventano un ostacolo per crescita e sviluppo. A livello giuridico un imprenditore deve essere messo nelle condizioni di sapere come agire. Le nostre proposte come Ance sono venute direttamente dal tessuto imprenditoriale e dalla nostra base che ascoltiamo di continuo”.
Sulle stessa lunghezza d”onda anche la Casellati secondo la quale “le norme devo essere chiare perché l’oscurità è un ostacolo allo sviluppo. Il nostro – ha detto – è un lavoro elefantiaco. Io ho cominciato dai regi decreti e con un lavoro di sei mesi fatto da un gruppo di venti persone sono state eliminate dal nostro complesso normativo qualcosa come 40km di norme. Il 28% del totale. Erano leggi inutili. C’erano ancora riferimenti ai piccioni viaggiatori. Erano chiaramente obsolete ma esistevano. Era ancora presente una legge sui matrimoni notturni. Ho iniziato ad eliminare i rami secchi ed ora altre diecimila devono essere consolidate. Alla Camera c’è un importante progetto di semplificazione e riordino che riguarda tanti ministeri, da quelli Esteri, alla Ricerca, Famiglia e Infrastrutture per un totale di dieci deleghe. Uno di questi è relativo al Vig, la valutazione di impatto generazionale. Vale a dire che quando viene ipotizzata una legge sarà necessario chiarire l’impatto che avrà sulle future generazioni. Le sfide non riguardano solo l’Italia ma il mondo intero. Questo può essere fatto solo semplificando le norme e mettendo la classe imprenditoriale nelle migliori condizioni possibili per le sue attività”. La Casellati, poi, ha posto l’accento sui costi di un apparato burocratico abnorme che funge da limite allo sviluppo: “Tra le priorità – ha detto – anche dell’Europa c’è la semplificazione normativa come volano per l’economia. La burocrazia incide per svariati miliardi sulle famiglie e sullo sviluppo. Sono somme enormi che potrebbero essere meglio spese rispetto a quelle che sono le esigenze degli italiani. Attraverso le semplificazioni gli imprenditori possono operare meglio: devono avere la certezza di quello che vanno a fare. Per aprire un bar servono 72 adempimenti in 24 uffici diversi e questo non è accettabile”.