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Dopo l’allenamento mattutino anche nel pomeriggio c’e stato ancora lavoro tecnico – tattico perché, da sempre, sin dall’inizio della propria carriera, Antonio Conte è un “martello”: concetti, esercitazioni, giocate, dettami vengono proposti “all’infinito”. E, se serve, anche oltre.

Poi un lungo lavoro su metà campo con due squadre contrapposte: “attacco contro difesa” si chiama in gergo tecnico, a carte “mischiate” con McTominay e De Bruyne, i più acclamati dal pubblico, schierati rispettivamente con e senza pettorina.

Nessuna indicazione per la prima formazione dell’anno, quella che martedì 22 luglio scenderà in campo contro l’Arezzo ma, d’altronde, come ha detto Conte non bisogna parlare di titolari e riserve per evitare di cadere nel “provincialismo”.

E, dopo il lavoro con la palla, il ”meritato” stretching. Tanto lavoro e anche momento di pausa.