Aurelio De Laurentiis è tornato a prendersi la scena. Il presidente del Napoli ha raggiunto il ritiro di Dimaro nel tardo pomeriggio, portando con sé entusiasmo e dichiarazioni forti. Ai microfoni di Sky Sport, ha fatto il punto sul mercato azzurro, lodato l’operato del suo allenatore e del direttore sportivo Giovanni Manna, e non ha risparmiato critiche al sistema calcio italiano.
Senza giri di parole, De Laurentiis ha elogiato l’arrivo di Kevin De Bruyne, centrocampista simbolo di un mercato ambizioso e mirato: “Mi ha colpito la sua grandissima serietà e professionalità. Sa perfettamente che determinerà una gran differenza a centrocampo”. Alla domanda se sia il suo colpo più importante, il presidente ha risposto con la solita ironia: “Io sono sempre contento degli acquisti che faccio”, lasciando però intendere quanto creda nell’impatto del fuoriclasse belga.
Spazio anche per un elogio al duo tecnico-dirigenziale che sta costruendo il nuovo Napoli: “Manna è un grandissimo acquisto, un direttore sportivo competente e conoscitore profondo del mercato. E Conte non sbaglia: se accetta certi giocatori è perché sa di poterli migliorare ancora”. Parole che certificano piena fiducia nell’ex tecnico della Nazionale, già protagonista del ritorno allo Scudetto.
De Laurentiis ha poi svelato i retroscena delle ultime operazioni: “Lucca? Un gigante di due metri, ho firmato subito per metterlo a disposizione di Conte. Beukema ha superato le visite mediche, ma fino all’ultimo io tremo sempre prima che il medico dica ‘tutto bene’. Quando vuoi davvero un calciatore, devi andare dritto alla meta”.
Non sono mancate le stoccate al mondo del calcio italiano: “Il sistema è estremamente indebitato, non solo in Italia ma anche in Europa. In Lega c’è grande confusione. Mancano gli imprenditori nei momenti decisivi. Io capisco gli amministratori delegati e i direttori generali, ma in certi casi ci vuole il proprietario”.
Netto il giudizio sui fondi d’investimento: “Sono sempre stato contrario: sono di passaggio, devono solo massimizzare. C’è qualcosa che non funziona. E poi siamo in troppi: 20 squadre sono troppe, non ci sono abbastanza risultati economici per sostenerle”.
Un passaggio anche sulla Federazione: “Gravina e Viglione sono una coppia inaffondabile, capaci di dare il massimo al calcio italiano. Se il Governo cominciasse ad ascoltare di più le richieste di presidenti e proprietari, si andrebbe dritti a un successo maggiore e a un minor indebitamento”.
Il Napoli riparte da qui: da un presidente più determinato che mai, da un mercato ambizioso e da un progetto che punta chiaramente a consolidarsi ai vertici. E a Dimaro, con De Bruyne già al centro del villaggio azzurro, il popolo napoletano sogna ancora.