Tempo di lettura: 2 minuti

A 33 anni dalla strage di via D’Amelio, portato a compimento dalla mafia dei Corleonesi, ll secondo terribile attentato di quel 1992 ai poteri dello Stato, l’Associazione Libera Benevento ha voluto, con una manifestazione pubblica, rilanciare l’impegno concreto nella lotta contro l’Antistato rendendo omaggio ai due magistrati Giovanni Falcone, caduto con la moglie anch’ella Magistrato, e Paolo Borsellino, e le rispettive scorte.

All’esterno degli uffici della Questura del capoluogo sannita in via Pietro De Caro, ragazzi e ragazze, studenti, rappresentanti delleistituzioni, il Questore di Benevento, Giorgio Trabunella, hanno voluto onorare la memoria dei due magistrati, il cui appassionato lavoro nel difendere strenuamente le istituzioni e i cittadini dalla violenza mafiosa è indelebile nelle coscienze di tutti.

Un mazzo di fiori è stato deposto alla rotonda intitolata a tutte le donne e a tutti gli uomini vittime del dovere. Il Questore Giorgio Trabunella ha sottolineato: “Percorrere le vie della legalità e lottare contro il malaffare”

Il Questore ha ricordato proprio le parole di Paolo Borsellino in occasione della orazione funebre per il magistrato siciliano caduto vittima dell’agguato: “A sentire il profumo dell’onesta in contrapposizione alla puzza della corruzione all’irregolarità. Fondamentale che i giovani non dimentichino questi due magistrati e tutti coloro che hanno sacrificato la propria vota”.

Necessaria, ha spiegato il Questore, la fame di giustizia nonostante ancora in tutti questi anni a molte domande per quei crimini orrendi non è stata data piena e completa risposta e che molte diano ancora le incertezze e le linee d’ombra di quegli attacchi alle Istituzioni. Da qui l’auspicio: “Sia fatta piena luce”.

Il referente di Libera Michele Martino ha spiegato: “A 33 anni della strage di via D’Amelio sono ancora forti le mafie. Trovano il consenso con il denaro”. Per Martino il problema è la mafiosità e il loro modus operandi: “Bisogna combattere insieme altrimenti diventa durissimo”.

Sulla camorra presente per Martino nei territori nel Sannio e segnatamente in della Valle Caudina: “Sono forti, violenti e intimidiscono. Ma ci possiamo difendere richiedendo la consapevolezza da parte di tutti. Il vero pericolo sono le infiltrazioni. Occorre conoscenza consapevolezza responsabilità”.