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La Campania è al terzo posto, dopo Calabria e Puglia, per la piaga degli incendi nei primi 7 mesi del 2025. Ad attestarlo è “L’Italia in fumo”, report di Legambiente. Dal 1° gennaio al 18 luglio 2025, in Campania si contano 391 reati (+9% rispetto al 2023) con 38 persone denunciate (erano 28 nel 20023) e 5 arresti. Sono 122 gli illeciti amministrativi e 125 le sanzioni. E nelle aree naturali, sono andati distrutti 738 ettari in 27 incendi. Salerno è la seconda peggiore provincia, dopo Cosenza, con 203 reati (+11% rispetto ai dati del 2023). La Campania è terza anche per numero di eventi incendiari: 77 (peggio solo Sicilia e Calabria).

In tutta la Penisola, si sono verificati 653 incendi, che hanno mandato in fumo 30.988 ettari di territorio pari a 43.400 campi da calcio. Parliamo di una media di 3,3 incendi al giorno, con una superficie media bruciata di 47,5 ettari. Insieme al report, Legambiente lancia un pacchetto di 12 proposte e 5 buone pratiche da replicare a livello nazionale. Misure finalizzate a recuperare “i ritardi in fatto di prevenzione e controlli”, colmare “la frammentazione delle competenze tra Stato, Regioni ed enti locali attraverso una strategia e una governance integrata che ad oggi manca all’appello”.

Secondo l’associazione ambientalista, ad oggi “il Paese paga non solo lo scotto dei troppi ritardi, ma anche l’acuirsi della crisi climatica che amplifica il rischio di incendi boschivi e l’assalto delle ecomafie e degli incendiari”. L’ultimo Rapporto Ecomafia riporta i dati del 2024: 3.239 i reati (incendi boschivi e di vegetazione, dolosi, colposi e generici in Italia) contestati dalle forze dell’ordine, Carabinieri forestali e Corpi forestali regionali. “La prevenzione e il contrasto degli incendi boschivi- ricorda Francesca Ferro, direttrice Legambiente Campania – si basano su interventi e azioni efficaci a terra, richiedendo un investimento concreto in pianificazione e programmazione”.

LE PROPOSTE DI LEGAMBIENTE

Queste le 12 proposte di Legambiente: 1) Migliorare il coordinamento istituzionale per il governo integrato degli incendi boschivi e coinvolgere le istituzioni competenti per la gestione forestale. 2) Integrare le strategie di adattamento con la pianificazione forestale e quella antincendio boschivo. 3) Garantire la gestione sostenibile delle zone rurali per ridurre il rischio di incendio. 4) Adottare il pascolo prescritto per la prevenzione degli incendi. 5) Coinvolgere i cittadini e le comunità locali: Fire smart community e Fire smart territory. 6) Garantire dati e statistiche aggiornate e l’attuazione e aggiornamento del catasto delle aree percorse al fuoco. 7) Favorire il ripristino ecologico e funzionale delle aree percorse dal fuoco. 8) Integrare la pianificazione urbanistica con la prevenzione degli incendi boschivi. 9) Potenziare i presidi dello Stato nella lotta agli incendi boschivi. 10) Estendere le pene previste per il reato di incendio boschivo a qualunque tipologia di incendio. 11) Migliorare l’applicazione delle norme contro gli incendi boschivi; 12) Rafforzare i divieti previsti dalle norme nazionali e regionali.