Il Napoli deve voltare pagina. L’obiettivo Dan Ndoye, a lungo inseguito da Antonio Conte per rinforzare la fascia offensiva, si è allontanato definitivamente. La trattativa con il Bologna, mai semplice, si è arenata di fronte alle resistenze del club emiliano e alle richieste economiche considerate eccessive da De Laurentiis. Una svolta amara per Conte, che vede sfumare un profilo ritenuto funzionale e già pronto per inserirsi nei meccanismi della sua squadra.
Secondo quanto riportato da La Repubblica, il Napoli sta ora riesaminando vecchie piste, alcune già battute in passato. Torna così in auge il nome di Federico Chiesa, attualmente al Liverpool ma in cerca di riscatto dopo una stagione deludente in Premier League. Conte lo stima, lo conosce bene e lo vedrebbe volentieri al centro di un progetto di rilancio in Italia, specialmente in vista dei Mondiali 2026. Tuttavia, il salto da una trattativa definita come “certa” (Ndoye) a un’operazione complessa e rischiosa come quella per Chiesa rappresenta un cambio di rotta drastico e non privo di incognite. L’ex juventino potrebbe anche rientrare nei piani economici del club, ma solo se il Liverpool dovesse aprire a condizioni favorevoli, magari attraverso un prestito oneroso con diritto di riscatto. Il Napoli, infatti, ha ancora circa 40 milioni di euro da destinare all’esterno d’attacco, cifra che Conte intende impiegare con attenzione e visione.
Ecco perché, nel ventaglio di ipotesi, riemerge anche Alejandro Garnacho. L’esterno argentino del Manchester United, già accostato agli azzurri nelle scorse settimane, è sempre stato il primo nome nella lista di Conte per il dopo-Kvaratskhelia. All’epoca si pensava a un depistaggio mediatico, ma oggi quella suggestione torna prepotentemente d’attualità. Garnacho è giovane, elettrico, internazionale: un colpo che alzerebbe l’asticella, ma anche i costi e le difficoltà dell’operazione.
Nel frattempo, il Napoli osserva, valuta e prepara nuovi affondi. L’uscita di scena di Ndoye ha cambiato gli scenari, ma non ha modificato l’obiettivo finale: regalare a Conte un esterno d’attacco titolare, all’altezza delle ambizioni di una squadra che vuole confermarsi in vetta.