Nuovo intervento dell’ex sindaco di Ponte Marco Fusco che punta l’indice sui ristori Rfi per i lavori dell’Alta Capacità Napoli – Bari, la mancata apertura della palestra comunale e le casse comunali. “Mi vengono poste diverse domande da alcuni cittadini circa l’attività comunale, – afferma Marco Fusco – tipo se le casse comunali sono a posto e perché non vengono abbassate le aliquote? Beh questa è una di quelle più frequenti ma alla quale può rispondere esaustivamente solo l’attuale amministrazione. Così come la giusta quantificazione dei cosiddetti ristori RFI, girano voci prima di 12, poi 9/10 milioni, adesso si dice 7 milioni di euro. Siccome la quantificazione è fatta con precisi parametri e coefficienti relativi, ci si aspetterebbe molta chiarezza e trasparenza sull’argomento. Ma di qualunque cifra parliamo sarebbe il caso di deciderne l’uso favorendo in qualche modo anche la partecipazione attiva della cittadinanza, è davvero un occasione unica per migliorare la vivibilità ed attrattività del nostro paese.
Aggiungo che non se ne sta parlando ma dovrebbe esserci una forma di ristoro anche a seguito dei lavori relativi al potabilizzatore, – continua l’ex sindaco Fusco – altra opera che parecchio impatterà sul nostro territorio. A tal proposito ricordo che l’ingegnere a capo dei lavori per Acqua Campania, mi diede per certo che sfruttando le diverse altimetrie, avrebbero collocato anche una turbina per la produzione di elettricità a favore dell’impianto stesso. Ed in quella circostanza ipotizzammo la possibilità di installare una turbina anche di più bassa capacità ma che avrebbe prodotto elettricità e la cui produzione sarebbe stata attribuita al comune di Ponte. Si realizzava così la straordinaria possibilità di avere, in buona sostanza, un comune ‘nzeb’, praticamente tutti i costi dell’elettricità dei propri edifici, dell’illuminazione pubblica e così via, sarebbero stati compensati dalla produzione di energia elettrica prodotta da questa turbina. All’epoca un eventuale ristoro si sarebbe parametrato su circa 400 milioni, quale costo totale presunto dell’opera. In realtà – afferma ancora Fusco – questa cifra oggi è già salita ad oltre 700 milioni. Ma purtroppo anche di questa possibilità non se ne fa alcuna menzione da parte dell’amministrazione. Vale la pena considerare che se questi argomenti sfuggono all’attenzione pubblica, la gestione di eventuali ristori potrebbe bypassare gli uffici comunali, con progetti ed opere, concordate con il solo sindaco proposti come opere realizzate, magari, dalla ditta medesima in capo all’appalto che, vale la pena ricordare, è anche una delle due ditte che formano il consorzio che sulla nostra tratta sta realizzando l’alta capacità ferroviaria. E come si dice “a pensar male si fa’ peccato però….”.
Se poi la domanda è come mai la cittadinanza è così poco partecipe, la mia opinione maturata anche durante la mia stessa sindacatura, è che è piuttosto distratta e poco incline ad approfondire tutto ciò che è interesse pubblico, non ha un vero e proprio senso di appartenenza e non viene stimolata da un’attività della cosiddetta minoranza consiliare. Quest’ultima, a parte qualche sporadica dichiarazione del capogruppo, è silente. Un atteggiamento politicamente poco dignitoso da parte di chi si è volontariamente candidato ad amministrare il nostro piccolo paese. È solo il mio parere, davvero niente di personale, ma avendo avuto l’onere e l’onore di essere amministratore e sindaco per una tornata, tanto mi è bastato a convincermi ancora di più che anche essere amministratore di minoranza richiede responsabilità e rispetto verso gli elettori tutti, senza nascondersi dietro al teorema che il pontese, in forma generica, è poco avvezzo alla vita politica locale fintantoché sono fatti salvi i propri interessi o che sia facilmente “ingannato” con un pò di attivismo social, feste, festicciole e sagre. Ovvero attività che sarebbero in capo alla Proloco in paesi normali, mentre drammaticamente, la vera sostanza fatta di tanti milioni viene gestita nel totale silenzio e troppo spesso in sedi e studi tecnici extracomunali”.
Molto dure le riflessioni dell’ex primo cittadino Fusco che aggiunge: “Ho le mie indubbie difficoltà, ho fatto si i miei errori, per molti sono fin troppo fiducioso nel prossimo, abbastanza vero se si osserva con il senno di poi la mia amministrazione, non sono capace di promettere posti di lavoro inesistenti, insomma per alcuni non sarei un animale politico. Mi sta bene ogni ragionevole critica ma ho la dignità per rispondere anche alle domande più scomode come esempio quella relativa alla mancata apertura della nuova palestra delle scuole elementari benché completata da quasi tre anni. Ebbene ciò che io ricordo è che sul finire dei lavori emerse una sorprendente criticità, la direzione dei lavori ci comunicò che una piccola parte della nuova palestra ricadeva in ‘fascia rossa’ che nel gergo tecnico individua le aree ad alto rischio idrogeologico e che pertanto prevede l’impossibilità di costruirvi. Come fu possibile tale svista in fase di progettazione bisogna chiederlo all’allora responsabile dell’ufficio tecnico che ne autorizzò la legittimità tecnica. Un classico per il nostro comune – conclude Fusco – che si caratterizza per un discreto numero di opere incompiute o non agibili finanziate con soldi pubblici e spesso anche con mutui a carico della nostra stessa comunità. A tutto ciò è spesso chiamata a risponderne la parte politica quando competenza e responsabilità sono in capo esclusivamente a funzionari degli uffici pubblici”.