Sono bus ipertecnologici e green, ma a Napoli il rodaggio si starebbe rivelando complicato. La ragione? L’indisciplina degli automobilisti e dei centauri, o perfino dei pedoni, e la sosta selvaggia. Insomma: tutto quanto concerne le violazioni al Codice della strada. Parliamo dei nuovi autobus elettrici dell’Anm, i cui primi 22 esemplari sono stati presentati a fine primavera. A detta di diversi autisti, le prime uscite starebbero comportando difficoltà. Il nodo sarebbe la presenza di sensori acustici nell’abitacolo, che si auto attivano di fronte ai trasgressori. Un dispositivo concepito per la sicurezza della viabilità. Ma a causa delle frequenti violazioni, i cicalini suonerebbero spessissimo. Così di frequente da diventare perfino molesti, per chi sta guidando il bus.
Ad esempuio, il suono parte quando auto e motorini arrivano a meno di un metro dall’autobus. Cioè non rispettando la distanza di sicurezza. Proviamo a immaginare la scena, visualizzando una classica situazione nel traffico napoletano: quante volte accade? Tante. E quando succede, scatta la suoneria interna. Stessa cosa dove c’è una striscia continua, e l’autobus è costretto a superarla, facendo lo slalom tra le auto in doppia fila. L’autista è obbligato a farlo, per evitare l’impatto. Ma il cicalino suona, perché dotato di sensori di corsia. E il meccanismo “legge” una situazione di pericolo. Un paradosso. E in particolare, capiterebbe nelle strade più abbandonate. Lì dove mancano controlli e regna il caos. Altra questione: criticità nascerebbero quando la segnaletica è incompleta. Per evitarlo, le indicazioni dovrebbero essere perfette. Questi bus hi-tech, infatti, applicano alla lettera il Codice della strada. E laddove si verificano più violazioni, aumenterebbero a dismisura le segnalazioni acustiche. A quanto si apprende, si starebbero però studiando soluzioni. Si cercherebbero rimedi tecnici per rendere meno arduo l’utilizzo. In poche parole, per adattarlo al lavoro quotidiano degli addetti sulle strade cittadine.
I bus, dotati di batterie al litio, sono di diverse dimensioni. Variano da 6,85 metri per 31 passeggeri a 12,20 metri per 86 passeggeri, per adattarsi ai differenti percorsi di ciascuna linea. “Sono equipaggiati con – spiega una nota del Comune di Napoli – impianto di climatizzazione; dispositivi omologati per la visione indiretta basati su telecamere e monitor in sostituzione degli specchi retrovisori esterni tradizionali; dispositivo omologato per la visione 360°, con la ricostruzione della visione del veicolo dall’alto; dispositivo di assistenza alla manovra in retromarcia per il rilevamento ostacoli a mezzo di sensori; sistema di telecamera per il rilevamento in retromarcia da parte del conducente dell’area di prossimità posteriore al veicolo; sistema di monitoraggio della pressione degli pneumatici; sistema avanzato capace di rilevare la presenza di pedoni e ciclisti situati in prossimità della parte anteriore del veicolo e sul lato destro (MOIS); sistema di monitoraggio degli angoli morti in grado di emettere un segnale di allerta acustico e visivo (BSIS); sistema di avviso di disattenzione e stanchezza del conducente; interfaccia di installazione di dispositivi di tipo alcolock”. Congegni moderni, pensati per migliorare il trasporto pubblico su gomma. Ma una vera rivoluzione arriverebbe solo dal diffondersi dell’educazione stradale.
(Foto frame Comune di Napoli/youtube)