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Dalla XXIX edizione del Premio Contursi Terme arriva il grido di “Palestina libera”. L’attivista palestinese e giovane giornalista Aya Ashour, ha ritirato il riconoscimento durante la serata di gala. Una presenza importante, di grande valore e non solo simbolico, sancita da un nutrito gruppo di persone giunte a Contursi Terme a sostegno della causa palestinese, che l’hanno accolta già prima dell’avvio della serata. E sul palco l’emozionante racconto della giovane  palestinese diventata reporter per caso, mentre era sulla Striscia di Gaza, continuando questo suo impegno in Italia presso l’Università degli stranieri di Siena oggi. La giovane, insieme al giornalista Giampiero Calapà, del Fatto Quotidiano, che ha raccolto e pubblicato i suoi video e che oggi continua ad ospitare i racconti di Aya Ashour, ha posto in evidenza quanto sta accadendo, i timori e le paure, ma anche la grande forza di continuare il suo impegno. “Ho raccontato molte cose – ha la giovane palestinese –  ma ora che sono in Italia posso raccontare anche cose che da lì non riuscivo a fare, posso raccontare di più e nei dettagli cosa accade lungo la striscia di Gaza”. La giovane giornalista, pensando a Gaza libera prima del 7 ottobre, immagina “la bellezza di quel mare, la vita serena che viveva”, una vita oggi catapultata in un impegno diverso, da attivista, da donna che difende i diritti delle donne, dei bambini e soprattutto difende e chiede la libertà ed il riconoscimento del suo Paese senza più guerre. Aya Ashour diventa così il simbolo di una battaglia per la Palestina libera, che il Premio Contursi Terme ha accolto.
 
La XXIX edizione del Premio si attesta con un elemento straordinario di valori condivisi di pace, perché si possa veicolare un messaggio chiaro, attraverso una realtà come Contursi Terme, un luogo che con il Premio  pone al centro dell’attenzione i temi più significativi sia sul piano locale e nazionale ma anche su quello internazionale.
 
A Contursi, durante la serata presentata da Bianca Luna Santoro e Roberto Inciocchi, si sono alternate sul palco personalità significative a cui sono stati conferiti i premi, il rettore dell’università di Napoli, Matteo Lorito, il prof. Giuseppe Catapano direttore dell’Unità di neurologia dell’Ospedale del Mare, una vera eccellenza della sanità campana, l’attrice Lina Sastri che ha presentato a Contursi il suo film “La casa di Ninetta” e poi l’artista presepiale Genny di Virgilio, lo psicoterapeuta e scrittore Andrea Se Simone, che sta avendo grande successo con il suo libro sulla felicità. Quindi il Premio  speciale per la legalità all’associazione Libera, attraverso il suo impegno forte in difesa dei diritti e contro le mafie, a cui il Premio  Contursi Terme ha posto attenzione, focalizzando l’attenzione su quanto la criminalità stia modificando il suo modus operandi e come sia necessario anche attraverso l’associazionismo modificare l’azione per intervenire in un contesto dove la lotta alla mafia non deve mai essere dimenticata e che invece sembra essere scomparsa dall’agenda di governo. Anna Garofalo e Riccardo Falcone, nel ritirare il Premio per il fondatore, Don Luigi Ciotti, hanno sollevato proprio il loro grido d’allarme perché non si abbassi la guardia.  Infine una menzione d’onore a Guido Venanzoni per la mostra d’arte che ha messo in vetrina le opere di 42 artisti sottolineando quanto la bellezza sia un grande valore che il Premio raccoglie come elemento fondante e caratterizzante del suo percorso. Il Premio è riuscito a porre al centro molti temi e molti elementi, anche grazie alla direzione artistica del giornalista Carlo Puca – spiega il sindaco, Antonio Briscione – E questo non solo durante la serata di gala, ma anche durante i giorni precedenti, con la sezione Cultura che ha visto a Contursi il susseguirsi di presentazioni di libri in cui i temi di politica nazionale, economia e di sviluppo sono stati al centro della riflessione culturale”. Alla serata di gala, poi, anche i momenti di bellezza e leggerezza con la voce di Malika Ayane e i Gemelli di Guidonia.