Si conclude con un pieno riconoscimento delle ragioni dell’AIAS di Avellino la ormai annosa diatriba tra l’Associazione, che gestisce il Centro di Riabilitazione di Via Morelli e Silvati, e l’ASL di Avellino. Con sentenza n. 01387/2025 pubblicata mercoledì 6 agosto, infatti, il Tribunale Amministrativo Regionale della Campania – Sezione staccata di Salerno ha accolto integralmente il ricorso promosso dall’AIAS di Avellino, annullando la delibera n. 1567/2024 dell’ASL Avellino che aveva drasticamente ridotto il budget per le prestazioni riabilitative.
«La sentenza rappresenta un importante traguardo non solo per la nostra Associazione – si legge in una nota – ma soprattutto per i cittadini disabili dell’Irpinia che rischiavano di vedere compromesso l’accesso ai servizi di riabilitazione. Il TAR ha sancito l’illegittimità dell’operato dell’ASL, che aveva penalizzato ingiustamente la nostra struttura».
Dietro questo importante successo giuridico, «c’è la straordinaria tenacia del Dott. Antonio Maurizio Arci, Commissario dell’AIAS di Avellino, che non si è mai arreso di fronte alle difficoltà e alle ingiustizie subite. In questi anni difficili, caratterizzati da continui ostacoli burocratici e da decisioni amministrative che penalizzavano l’AIAS, il Dott. Arci ha dimostrato una determinazione e una visione che vanno ben oltre il ruolo istituzionale».
«La sua scelta coraggiosa – si legge – di continuare ad erogare le prestazioni riabilitative, anche quando queste non venivano adeguatamente remunerate dal Servizio Sanitario Regionale, rappresenta l’essenza stessa della missione sociale dell’AIAS».
Mentre l’ASL remunerava solo il 42,45% della reale capacità operativa del Centro di Via Morelli e Silvati – si sottolinea – il Commissario ha fatto sì che l’Associazione continuasse a garantire tutte le prestazioni previste dalla COM (capacità operativa massima) assegnata, mettendo al primo posto i diritti delle persone con disabilità rispetto alle logiche meramente economiche.
Il TAR ha riconosciuto la specificità del caso AIAS, stabilendo che l’Associazione è stata penalizzata da provvedimenti amministrativi illegittimi che ne hanno artificialmente limitato l’attività storica. Il Tar ha inoltre evidenziato come l’Associazione, nonostante le difficoltà amministrative subite, abbia sempre mantenuto elevati standard qualitativi e una forte vocazione al servizio delle persone con disabilità.
«L’AIAS di Avellino, contando sulla professionalità della rinnovata direzione generale dell’ASL, continuerà il proprio impegno al servizio della comunità, forte di questa importante affermazione dei propri diritti e di quelli degli utenti che ogni giorno si rivolgono alla struttura riabilitativa.
Questo importante risultato non sarebbe stato possibile senza il sostegno incondizionato di tutto il personale dell’AIAS, che in questi anni difficili ha creduto nella visione del Dott. Arci, Commissario dell’AIAS di Avellino, e ha condiviso con lui le difficoltà e le sfide quotidiane. Medici, fisioterapisti, psicologi, logopedisti, personale amministrativo e operatori sociosanitari hanno dimostrato una dedizione straordinaria, continuando a garantire servizi di eccellenza anche nei momenti più critici, quando le incertezze burocratiche sembravano mettere a rischio il futuro della struttura.
Il loro attaccamento alla missione dell’AIAS e la fiducia riposta nel Commissario hanno rappresentato la vera forza di questo percorso di affermazione dei diritti: ogni dipendente ha compreso che non si trattava solo di una questione amministrativa, ma della difesa di un modello di assistenza che mette al centro la dignità e i diritti delle persone con disabilità» prosegue l’associazione.
«Questa sentenza mi ripaga per tutti i sacrifici di questi anni – commenta il Commissario Arci – e, in proposito, ringrazio tutti i miei collaboratori che hanno creduto nella mia perseveranza ed hanno continuato a lavorare alacremente con professionalità. La mia soddisfazione è anche data dal fatto che ancora una volta la giustizia si è schierata dalla parte dei disabili e delle loro famiglie, riconoscendo la valenza dell’antico centro riabilitativo dell’AIAS di Avellino che da sempre offre risposte concrete ad un territorio ampio e bisognoso di servizi. Ringrazio infine anche lo Studio Lentini che mi ha accompagnato in questo tortuoso percorso, amministratori a vario titolo, nonché il nostro sindacato di riferimento (UGL) e a quanti mi hanno dimostrato vicinanza e solidarietà. Ancora una volta ha prevalso il bene comune di questo territorio, dei tanti disabili affluenti alla nostra struttura e delle loro famiglie».