Si stanno concentrando anche sulla regolarità dell’inquadramento lavorativo le indagini sulla morte del 21enne di Bacoli (Napoli) trovato senza vita a bordo di uno yacht ormeggiato nel porticciolo della Marina di Portisco, in Costa Smeralda. Secondo una prima ricostruzione a uccidere Giovanni Marchionni potrebbero essere state delle esalazioni fuoriuscite dal wc chimico o dalle batterie.
Il giovane, operaio in un cantiere navale di Licola, in provincia di Napoli, si era imbarcato per raggiungere la Costa Smeralda e trattenersi due settimane con la famiglia dell’armatore. Nelle prossime ore il pm della procura di Tempio Pausania conferirà l’incarico per l’autopsia.
I familiari del ragazzo stanno raggiungendo la Sardegna. Potrebbero incontrare gli inquirenti già in giornata mentre hanno nominato loro legali di fiducia gli avvocati Maurizio Capozzo e Gabriele Satta.
Giovane campano morto in Costa Smeralda: accertamenti su inquadramento

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