Ancora una volta, il Sannio e non solo, è teatro di incendi boschivi che stanno devastando ampie porzioni di territorio. Le fiamme, alimentate da condizioni climatiche estreme e da una cronica mancanza di prevenzione, stanno mettendo a dura prova le risorse naturali e la sicurezza delle comunità locali. In queste ore, le squadre operative dei lavoratori idraulico-forestali del servizio AIB (Antincendio Boschivo) della provincia di Benevento, delle Comunità Montane Titerno-Alto Tammaro, Fortore e Taburno, sono impegnate in un’azione instancabile per contenere e spegnere i roghi. Il loro intervento è fondamentale: senza di loro, il bilancio sarebbe drammatico. Le sentinelle del territorio i lavoratori idraulico-forestali. Un plauso sincero va a tutti i lavoratori idraulico-forestali, veri custodi del paesaggio, che con competenza, dedizione e una pazienza fuori dal comune, affrontano ogni giorno l’emergenza. Il loro lavoro non si limita allo spegnimento degli incendi: sono loro che, con la manutenzione quotidiana, prevengono i disastri, proteggono i boschi, mantengono vivi i sentieri e le aree verdi. E nonostante questo, non vengono considerati.
Non basta spegnere: serve prevenire. Un settore da valorizzare. Come ha sottolineato Onofrio Rota, Segretario Generale della Fai-Cisl, “siamo vicini alle comunità colpite e ai tanti operai idraulico-forestali che stanno gestendo queste drammatiche emergenze”. Nonostante alcuni progressi, come la recente stabilizzazione di molti lavoratori in Campania, il settore continua a soffrire per la mancanza di una pianificazione forestale seria e di politiche di prevenzione efficaci. Prevenzione, non solo emergenza. Ogni estate si ripete lo stesso copione: incendi dolosi, danni ambientali e umani, interventi tardivi. È tempo che le istituzioni integrino pienamente gli operai forestali nella Strategia Forestale Nazionale, rinnovino il contratto scaduto e investano nel capitale umano con risorse e formazione. Solo così si potrà costruire una vera rete di tutela del territorio.