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Evento straordinario lunedì 11 agosto scorso per il comune di Foiano di Val Fortore che, dopo aver riscoperto uno dei suoi cittadini più illustri, il compositore italoamericano James Vincent Monaco, candidato quattro volte all’Oscar e autore di successi indimenticabili per Hollywood, gli ha dedicato il suo teatro comunale, assiepato per l’occasione da un folto e caloroso pubblico. 
La speciale cerimonia si è svolta alla presenza di un ospite d’onore e testimonial d’eccezione, il noto cantante jazz/blues Gegè Telesforo, raffinato artista, musicista polistrumentista e vocalist apprezzato in tutto il mondo, nonché autorevole e affascinante divulgatore, ricercatore, autore e conduttore televisivo e radiofonico, protagonista, fin da giovanissimo, delle trasmissioni musicali tv più innovative, intelligenti e interessanti degli ultimi quarant’anni.
L’intitolazione del Teatro di Foiano a James V. Monaco, si è tenuta durante una sfavillante celebrazione musicale fortemente voluta e curata appositamente dal M° Umberto Aucone, coinvolto anche come arrangiatore e sassofonista, che ha diretto con grande verve la sua BB OrKestra, una big band di 18 elementi, tra cui le splendide voci delle brillanti Rosetta Bove e Maura Minicozzi.
I maestri musicisti si sono scatenati con i brani più iconici dell’epoca d’oro di Hollywood, attingendo al magnifico repertorio ragtime e swing protagonista negli States fin dai primi anni ‘20 del secolo scorso, riproponendo alcune composizioni, pietre miliari, delle grandi orchestre Jazz capitanate da mostri sacri come Duke Ellington, Count Basie, Benny Goodman, Tommy Dorsey, Glenn Miller, ecc. e soprattutto omaggiando il compositore James V. Monaco con alcuni dei suoi successi leggendari, come You made me love you, “Oh! You Circus Day” e altri.
La kermesse è stata impreziosita dalle sensuali ed energiche evoluzioni di due bravissimi danzatori del Corpo di Ballo Cotton Swing, Michela Maraniello e Claudio Baiamonte, che hanno portato sul palco deliziosi nostalgici momenti di gioia e vitalità.
La serata è stata condotta impeccabilmente, con ironia ed eleganza, da Monica Carbini che, in un amichevole e rilassato salotto, conversando con l’ospite d’onore Gegè Telesforo, ha descritto e commentato i vari passaggi dello spettacolo e della straordinaria avventura americana di James V. Monaco, moderando poi anche i vari interventi del visibilmente soddisfatto sindaco di Foiano Giuseppe Antonio Ruggiero e dell’imprescindibile studioso Daniele Iadicicco, il vero scopritore dell’“affair” Monaco ovvero del rebus dietro alla sua vera origine dovuta a un’imprecisione storica di livello internazionale.
Lo storico Iadicicco, presidente dell’Associazione Internazionale per gli Studi Genealogici, è riuscito infatti a dimostrare che Monaco non era nato a Formia nel 1885 come si credeva fino a pochissimi anni fa, ma bensì proprio a Foiano di Valfortore nel 1884.
Per decenni, biografie americane, antologie di cinema e saggi musicali avevano erroneamente indicato Formia come luogo di nascita di Monaco. Questa inesattezza storica, a lungo consolidata, è stata corretta dal lavoro di Iadicicco, che ha portato alla luce i certificati di morte e poi di nascita originali, i quali attestano inequivocabilmente Foiano come suo vero luogo d’origine.
Vincent Monaco (era Vincenzo e James probabilmente lo scelse e aggiunse lui come nome d’arte) nacque dunque a Foiano nel 1884 e morì a Beverly Hills (California) nel 1945. Monaco lasciò l’Italia assieme a sua madre e suo fratello nei primi del ‘900.
Da New York a Chicago, fin da giovanissimo, si distinse come musicista autodidatta. Da adolescente suonò il pianoforte nei cabaret locali e a Chicago divenne noto come intrattenitore di nightclub con il nome di Ragtime Jimmy.
La sua prima canzone pubblicata (per la quale scrisse sia parole sia musica) fu “Oh, Mr. Dream Man (Please Let Me Dream Some More)” nell’1911; fu presentata in un vaudeville diventando successivamente un successo record per Ada Jones nel 1912.
La sua canzone “Row, Row, Row” riscritta per uno spettacolo di Broadway fu cantata dalla stella emergente Al Jolson, e poi in Ziegfeld Follies del 1912. James volò a Hollywood e diventò un eccellente compositore di musica, molto popolare negli States.
Scrisse centinaia di composizioni e considerevole musica per il cinema. Ben quattro delle sue colonne sonore furono in nomination agli Oscar: “Only Forever” dal film Rhythm on the river; “We Must Don’t Say Goodbye” dal film La taverna delle stelle; “I’m Making Believe” dal film Sweet and Low-Down e “I Can’t Begin to Tell You” dal film Donne e diamanti.
Molti dei suoi brani diventeranno dei veri e propri standard del repertorio jazz universale e saranno reinterpretati in diverse versioni da grandissimi artisti americani, da Al Jonson a Bing Crosby, e poi Judy Garland, Ella Fitzgerald, Nat King Cole, Aretha Franklin e tantissimi altri, anche recentemente. Nel 1970 Monaco fu inserito nella Songwriters Hall of Fame.
Oltre al momento clou dello svelamento della targa a lui dedicata, accompagnato da un bellissimo e toccante commento composto appositamente da Gegè Telesforo, particolarmente emozionante è stato anche il momento del collegamento in diretta video con alcune parenti del compositore rintracciate e contattate dagli Stati Uniti, che hanno condiviso, con l’aiuto della traduttrice Letiçia Frontana, alcune testimonianze e aneddoti tramandati sul loro congiunto illustre e sulla sua musica.
Insomma una scoperta e un riconoscimento importanti che costituiscono un grande motivo di orgoglio per il comune di Foiano di Valfortore che, d’ora in poi, potrà vantare e decantare i natali di un cittadino illustre che con le proprie forze, lo studio e il proprio grandissimo talento ha fatto fortuna in America e la storia della musica nel mondo, James V. Monaco.
Applausi scroscianti hanno contrappuntato la serata fino al trionfo finale con l’immancabile esibizione della guest star Gegè Telesforo che su invito del Maestro Aucone si è generosamente tuffato nella mischia della BB OrKestra duettando a colpi di Bebop sulle note blues di “Go Daddy O”. È quasi mezzanotte quando si chiude con “It Don’t Mean a Thing” dedicata agli immortali Duke Ellington ed Ella Fitzgerald. “È la musica…bellezza”!.