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Il Signore della televisione italiana se ne è andato di sabato sera, in prima serata, così come ha sempre vissuto la sua grande carriera. 

E gli italiani stanno rendendo il giusto tributo a Pippo Baudo morto ad 89 anni intorno alle 20:00 si sabato 16 agosto presso il Policlinico Campus Biomedico di Roma dove era ricoverato. 

Nella lunga carriera televisiva del “Pippo nazionale”, si ricorda quando nel 1988 Pippo  restò fuori dalla tv, dopo la rescissione consensuale del suo contratto con la Fininvest e le resistenze dell’allora direttore Rai, Biagio Agnes a far tornare nell’azienda pubblica coloro che l’avevao lasciata.

In quella fase fu determinante la grande amicizia di Pippo Baudo con Ciriaco De Mita, non a caso grande democristiano con il suo leader nazionale. 
Come dichiarò lo stesso De Mita, fu lui a convincere il concittadino irpino Biagio Agnes a far ritornare Baudo in Rai.

E non è un caso che lo stesso Baudo, in una intervista al Corriere della Sera del 2016, quando De Mita aveva compiuto 88 anni, alla domanda “Ha ancora amici in politica?” – Baudo ha risposto: Ciriaco De Mita, che ha 88 anni e parla come uno di 20. L’ho visto da poco al cinema Barberini di Roma per una proiezione privata di un film sui disabili. C’era anche il presidente Sergio Mattarella”.

E In quegli anni Pippo Baudo sarà più volte sarà ospite ad Avellino dell’associazione Noi con loro giudata dalla moglie di De Mita, Annamaria Scarinzi,  a conferma di un legame fortissimo.

La stessa amicizia che ha legato il conduttore siciliano al sindaco di Benevento Clemente Mastellla e a sua moglie Sandra che lo omaggiano: “Con Sandra gli abbiamo voluto veramente bene. E lui ce ne voleva. Tante volte è venuto a Benevento a presentare, gratis, “Quattro notti e più di luna piena“. Una persona eccezionale per umanità e per capacità professionale. È parte fondamentale della storia della tv italiana. Lo piangiamo con affetto. L’ho sentito poco tempo fa e mi aveva risposto a fatica. Quanti ricordi. Tra tanti, quando a Viareggio per l’omicidio del gen Dalla Chiesa decidemmo assieme di interrompere la festa dell’amicizia nella sua versione ludica. E quando fui incaricato di mediare tra lui e Claudio Villa per un contrasto nato in modo strano ed anomalo. E poi tanti episodi conditi da una stima ed amicizia reciproca. Politicamente non fu mai neutro nelle sue scelte. Fu testardamente democristiano. Ciao Pippo. Grazie per quanto ci hai donato in tutti questi anni. Pregheremo per te assieme a quanti ti hanno voluto bene”.