Il Cardarelli è tra i primi centri in Italia ad aver trattato due pazienti colpite da ictus ischemico con un nuovo trombolitico che in un’unica somministrazione endovenosa può consentire una rapida ricanalizzazione vascolare ed un efficace recupero funzionale. Si tratta di un’evoluzione terapeutica decisiva che pone il reparto di Neurologia e Stroke Unit dell’ospedale napoletano, diretto da Vincenzo Andreone, all’avanguardia nella cura di occlusioni di importanti arterie cerebrali. Il meccanismo d’azione del nuovo farmaco punta a sciogliere i coaguli di sangue alla base delle ostruzioni, legandosi alla componente di fibrina del trombo stesso e degradando progressivamente la matrice della proteina fibrosa che genera il blocco. La Campania è tra i primissimi posti in Italia per il trattamento di pazienti con ictus ischemico acuto e il Cardarelli ricopre un ruolo centrale all’interno della rete tempo-dipendente in questo specifico ambito.
Entrambe le pazienti trattate con il nuovo trombolitico sono attualmente ricoverate e monitorate per la gestione della fase acuta e per l’inquadramento eziologico dell’evento di cui hanno sofferto. Nel primo caso, seguito dallo specialista Paolo Candelaresi, la somministrazione del farmaco è stata associata con successo a una procedura endovascolare di trombectomia meccanica, permettendo la ricanalizzazione dell’arteria occlusa. Nel secondo caso, seguito dal dottor Antonio De Mase, il trattamento ha determinato una rapida riapertura del vaso e la completa regressione dei sintomi, senza necessità di ulteriori interventi. “L’impiego di questo nuovo farmaco rappresenta un passo avanti decisivo nella lotta contro l’ictus – spiega Andreone -, la sua somministrazione in bolo unico endovenoso consente maggiore rapidità e semplicità di utilizzo rispetto alle terapie normalmente utilizzate fino ad oggi, con esiti clinici almeno equivalenti e – stando ad alcuni studi – si stima anche superiori in termini di ricanalizzazione vascolare e recupero funzionale. Il nostro ospedale è tra i primi centri in Italia ad adottare questa innovativa terapia, che la letteratura scientifica indica come sicura ed efficace”.
“La finestra temporale per il trattamento dell’ictus è molto breve – evidenzia Antonio d’Amore, direttore generale del Cardarelli -, ecco perché tutti gli approcci terapeutici in grado di velocizzare la risposta assistenziale vanno tenuti in grande considerazione e valorizzati. Il nostro ospedale è tra le prime 4 strutture italiane, primo al Sud, per volume di ricoveri con trombolisi. Questa ulteriore innovazione ci pone dinanzi ad obiettivi ancora più ambiziosi e ci consente di migliorare gli standard di appropriatezza ed efficacia delle cure. Il Cardarelli si conferma un centro di sperimentazione di primo piano in Italia per la qualità dei suoi sanitari e per l’organizzazione dei trattamenti garantiti ai cittadini”.