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Una piazza gremita, un dibattito acceso ma costruttivo, un tema che tocca da vicino la vita
quotidiana di migliaia di famiglie e il futuro economico di un intero territorio: l’agricoltura e le tipicità locali. È stato questo il cuore dell’incontro “Agricoltura e prodotti tipici: Valori e futuro”, ospitato in Piazza Municipio a San Michele di Serino, che ha visto confrontarsi istituzioni, amministratori locali, rappresentanti delle Pro Loco e imprenditori del settore agroalimentare.

A prendere la parola, tra gli altri, il presidente provinciale di Fratelli d’Italia, Ines Fruncillo, che ha messo al centro del suo intervento un messaggio chiaro: “L’Irpinia non può rassegnarsi a essere una terra di emigrazione o di occasioni perdute. Le nostre produzioni agricole sono un patrimonio immenso, che va difeso, raccontato e proiettato oltre i confini regionali e nazionali”.

“Per noi – ha dichiarato Ines Fruncillo – identità nazionale e territoriale significano difesa delle nostre eccellenze agricole e il Ministero dell’Agricoltura affianca costantemente e fattivamente anche le Pro Loco e le comunità locali sostenendo progetti concreti di rilancio e valorizzazione delle produzioni tipiche. Dobbiamo essere consapevoli che i nostri prodotti sono di qualità e che, se perfezionati e promossi con una strategia unitaria, possono fare la differenza anche nei mercati internazionali, garantendo competitività e crescita”.

Il Presidente provinciale di FdI ha sottolineato come i prodotti tipici irpini – dal vino all’olio, dai formaggi alle castagne fino alla patata “un alimento semplice ma prezioso sulle tavole di tutti” – rappresentino non soltanto un pezzo di identità culturale, ma una leva concreta di sviluppo. “Dietro ogni prodotto – ha detto – ci sono mani esperte, tradizioni familiari, storie di resistenza e di innovazione. È lì che si misura la nostra forza e da lì dobbiamo ripartire».
Il dibattito si è concentrato su una parola chiave: filiere. Non basta produrre eccellenze, occorre metterle in rete, renderle competitive sui mercati e trasformarle in opportunità di lavoro, soprattutto per i giovani. «Non servono contributi distribuiti a pioggia – ha osservato Fruncillo – ma politiche mirate, capaci di sostenere chi innova, chi investe in qualità, chi crede nella cooperazione tra consorzi. È la rete che fa la differenza, è la filiera che dà respiro all’economia locale”.

Il ragionamento si è poi spostato sulle nuove sfide globali: da un lato i dazi che incideranno su alcuni comparti, dall’altro la possibilità di guardare ai mercati emergenti. “Il Piano Mattei – ha spiegato Fruncillo – ridisegna la geografia economica tra Europa e Africa, creando un bacino di milioni di potenziali consumatori. L’Irpinia può giocare la sua partita, portando in quei mercati i nostri prodotti di eccellenza. Ma per farlo servono infrastrutture e visione, filiere solide e cooperazione tra consorzi”.

E qui il discorso si è fatto ancora più ampio, toccando uno dei temi più sentiti per lo sviluppo del Mezzogiorno, le connessioni. “Il Ponte sullo Stretto – ha ricordato – non è solo un simbolo, è l’inizio di una catena che collega il Sud all’Europa. L’Irpinia, con la sua posizione strategica, può diventare snodo logistico e produttivo, collegando il mondo agricolo al grande mercato continentale”

Ampia la rappresentanza della comunità politica di Fratelli d’Italia con la presenza del
Presidente Provinciale FdI Salerno dott. Giuseppe Fabbricatore, dei dirigenti di partito delle province di Salerno e Avellino, Raffaele Genco, Paolo Ciriello e Michele De Stefano, oggi impegnato in diretta collaborazione con il sottosegretario al Ministero dell’Ambiente Claudio Barbato, segno di una rete territoriale che si muove compatta a sostegno delle sfide del comparto agricolo, con un’attenzione costante ai temi dello sviluppo sostenibile.

Erano presenti l’architetto Maurizio Iennaco, Responsabile Dipartimento Urbanistica FdI Milano e il Responsabile Dipartimento Cultura FdI Milano, Soprano Raffaella D’Ascoli. Non meno importante è stato il ruolo delle associazioni, che hanno dato voce alle comunità
locali e alle esigenze del territorio. Un plauso particolare è andato alla presidente della Pro Loco Sabe Maioris, Giulia Salomone, al sindaco Michele Boccia, padrone di casa dell’iniziativa, e agli altri primi cittadini intervenuti, la cui presenza ha confermato come l’agricoltura e le tipicità rappresentino una sfida corale, che chiama a raccolta istituzioni, cittadini e mondo produttivo. Il confronto si è chiuso con una riflessione politica sulle funzioni delle Province e sul ruolo che in passato hanno avuto nella promozione del territorio e di quanto la legge Del Rio ne abbia ridimensionato l’incidenza, che suscita,da tempo, un acceso dibattito.

“La sua abolizione è un argomento di discussione giusto e necessario – ha affermato Fruncillo – ma non dimentichiamo che molti di quelli che oggi ne chiedono la cancellazione ieri ne ha sostenuto l’approvazione. Noi guardiamo avanti: l’Irpinia ha bisogno di coerenza, di stabilità e di istituzioni che sappiano davvero accompagnare il futuro dei territori”.

La serata di San Michele di Serino ha lasciato un messaggio forte: l’agricoltura irpina non è un settore marginale, ma un pilastro dell’economia e della società. E se adeguatamente sostenuta, può diventare la chiave per fermare lo spopolamento, dare lavoro ai giovani, proiettare l’Irpinia nel cuore dell’Europa e restituire al Mezzogiorno il ruolo che merita.