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Massimo Passaro, già dirigente giovanile del centrodestra avellinese, interviene con decisione sulla candidatura dell’ex sindaco di Avellino – Gianluca Festa – nelle file del centrodestra. In una nota, denuncia il rischio di un “riciclo politico” che penalizzerebbe la coerenza e la storia di chi ha costruito il centrodestra in città, chiedendo rispetto per una nuova classe dirigente radicata e credibile.

“Con estremo stupore apprendiamo, attraverso gli organi di informazione, della candidatura dell’ex sindaco di Avellino nelle fila del centrodestra. La politica, ancora una volta, si dimostra davvero una cosa strana – si legge nella nota –  Noi, giovani del centrodestra avellinese, che per anni abbiamo lottato in questa città, siamo stati emarginati, vessati e relegati ai margini da una politica del centrosinistra che, partendo dalla vecchia Democrazia Cristiana, passando per i Popolari e arrivando fino al Partito Democratico, ha avuto un solo effetto: ridurre Avellino in ginocchio.

Eravamo giovani quando sognavamo una Avellino diversa. Un territorio nuovo, un progetto di città che desse slancio, speranza e una classe dirigente capace di governare con il cuore e con la passione.

Oggi, invece, assistiamo al paradosso: coloro che hanno distrutto Avellino, che ne hanno determinato il declino politico e amministrativo, cercano ora di riciclarsi all’interno del centrodestra, spacciandosi per interpreti di un cambiamento che non appartiene loro. Ma da dove si dovrebbe ripartire? Da un disastro. Da un fallimento politico e amministrativo che ha lasciato macerie sotto gli occhi di tutti.

Il centrodestra, anziché valorizzare quella classe dirigente che allora era giovane ed oggi è adulta e pronta, preferisce candidare i reduci di un PD civico, che in realtà rimane figlio e interprete della cultura politica di centrosinistra. Questo riciclo non serve. Non serve alla città, non serve a un centrodestra che meriterebbe una classe dirigente nuova, coerente e radicata. Ci sentiamo offesi. Offesi come cittadini e come uomini che hanno contribuito a costruire, mattone dopo mattone, un centrodestra forte quando era difficile esserlo.

Oggi è fin troppo comodo dichiararsi di centrodestra con Giorgia Meloni al governo e con la Lega in maggioranza. Ma dove erano allora, quando eravamo solo al 4%, quando Avellino era sotto il controllo di un centrosinistra che si spartiva posti di potere e gestiva ogni ente Noi chiediamo rispetto. Rispetto per l’impegno, per la coerenza, per la fedeltà a un’idea politica che non è stata mai tradita.

Chi ha costruito il centrodestra ad Avellino deve essere riconosciuto e valorizzato, non messo da parte per lasciare spazio a chi nulla ha a che vedere con la nostra storia e con la nostra identità politica. Diversamente, abbiano il coraggio tutti i giovani – oggi adulti e professionisti – che hanno costruito con sacrificio, senza mai poter raggiungere obiettivi troppo spesso preclusi da un concetto meritocratico tradito, di pretendere un riscatto.

Un riscatto che va fortemente richiesto ai quadri dirigenti dei partiti regionali e nazionali, affinché tengano fuori dalla corsa, a qualsiasi livello amministrativo – regionale, comunale o provinciale – personaggi che cercano solo di riciclarsi: ieri nel Partito Democratico, poi falsamente “civici”, ed oggi improvvisamente riscopertisi, ma senza credibilità, uomini di centrodestra o di destra.

I partiti che oggi compongono il centrodestra – Forza Italia, Lega e Fratelli d’Italia (già Alleanza Nazionale) – sono stati costruiti da classi dirigenti autentiche, che certo non coincidono con coloro che oggi vengono candidati o proposti come consiglieri regionali, comunali o provinciali. Siano, allora, proprio quei giovani, oggi professionisti, ancora una volta i promotori di una grande rivoluzione culturale che affondi le radici nelle tradizioni più nobili del centrodestra e nei valori che, con coerenza, abbiamo sempre difeso e incarnato sul territorio.

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