La Polizia di Stato ha arrestato in Bosnia Erzegovina, nell’ambito di un’indagine coordinata dalla Procura della Repubblica di Santa Maria Capua Vetere, cinque uomini ritenuti responsabili di una rapina commessa il 22 marzo scorso a Caserta alla filiale della Deutsche Bank di via Bosco. Un altro componente della banda è stato fermato il 15 luglio scorso al confine, mentre cercava di far rientro in Italia.
AGGIORNAMENTO
Sono stati catturati a Sarajevo e Visoko in Bosnia i cinque banditi che il 22 marzo scorso commisero la rapina alla Deutsche Bank di via Bosco a Caserta; a stanarli i poliziotti della Squadra Mobile di Caserta, che hanno agito in collaborazione con il Servizio Centrale per la Cooperazione internazionale di Polizia e le unità Sipa della Polizia Bosniaca. I sei banditi – è emerso dalle indagini coordinate dalla Procura della Repubblica di Santa Maria Capua Vetere guidata dal procuratore Pierpaolo Bruni, dall’aggiunto Carmine Renzulli e dal sostituto Iolanda Gaudino – erano arrivati all’istituto di credito con un’auto con targhe rubate, e con il volto coperto si erano impossessati della cassa continua, per poi darsi alla fuga.
Quasi subito però erano stati intercettati da una volante della Polizia di Stato, che si era messa di traverso in strada per sbarrare loro la corsa, riuscendoci, visto che la vettura dei banditi per proseguire la fuga ha speronato e distrutto l’auto della Questura di Caserta, rimediando anch’essa danni importanti; nel frangente c’è stata anche una colluttazione tra gli agenti e i banditi, e un poliziotto è riuscito a sfilare il passamontagna dal viso di uno dei rapinatori. La vettura dei banditi è stata quindi abbandonata, con i malviventi costretti a lasciare anche la cassa continua rubata e recuperati poi da un’altra auto con a bordo due complici (entrambi identificati e denunciati), mentre i due agenti sono stati condotti in ospedale con contusioni guaribili in dieci giorni. Solo uno dei sei rapinatori non è riuscito a salire nell’auto dei complici ed è poi tornato a Napoli prendendo un treno alla stazione di Caserta, dove è stato visto tramite le telecamere di videosorveglianza. Le ricerche sul territorio dei banditi hanno quindi consentito ai poliziotti di individuare la seconda auto usata, ritrovata bruciata a Giugliano in Campania (Napoli). Le successive indagini della Squadra Mobile di Caserta (dirigente Dario Mongiovì e funzionari Massimiliano Mormone e Gianluca Tuccillo) hanno permesso di identificare i componenti della banda, residenti in campi nomadi del napoletano e già noti proprio per aver già commesso furti e rapine e reati contro la persona; i sei, è emerso, erano fuggiti in Bosnia la sera dopo il colpo, e nei loro confronti la Procura sammaritana ha chiesto e ottenuto dal giudice per le indagini preliminari del tribunale di Santa Maria Capua Vetere l’emissione di un’ordinanza di custodia cautelare in carcere per il reato di rapina aggravata. Uno dei sei è stato catturato alla frontiera italiana a Trieste, dove si era presentato con un documento di identità falso. Gli altri cinque vivevano tranquillamente a Sarajevo e Visoko, dove sono stati catturati; nei prossimi giorni verranno estradati in Italia.
“L’indagine che ha portato all’arresto in Bosnia di cinque persone per la rapina del marzo scorso alla Deutsche Bank di Caserta è importante per il complesso lavoro investigativo posto in essere dalla Polizia di Stato, in particolare dalla Squadra Mobile di Caserta, ma anche per il coraggio mostrato dai due agenti che provarono dopo il colpo a fermare i banditi in fuga, restando feriti. I due poliziotti sono degli esempi per i nostri giovani”. Lo ha detto il procuratore della Repubblica di Santa Maria Capua Vetere Pierpaolo Bruni nel corso della conferenza stampa convocata negli uffici giudiziari per illustrare l’inchiesta che ha portato all’arresto dei cinque componenti della gang che a marzo rapinò a Caserta l’Istituto di credito (un sesto componente era stato arrestato a luglio, ndr); i sei banditi hanno età compresa tra i 21 e i 45 anni. Il procuratore aggiunto Carmine Renzulli ha invece sottolineato “l’efferatezza della condotta dei rapinatori, che pur di fuggire non hanno esitato ad investire la Volante della Polizia di Stato, ferendo gli agenti intervenuti. Hanno dimostrato di non avere alcuno scrupolo”.