Andrea Favilli è stato operato questa mattina a Roma, presso Villa Stuart, per risolvere definitivamente i problemi fisici che lo hanno tormentato nelle ultime settimane. L’attaccante si è sottoposto a un intervento di resezione ossea calcaneare per curare il morbo di Haglund, patologia che gli provocava dolore al tallone e che lo costringeva a correre in maniera non corretta, con il rischio di ulteriori complicazioni.
L’operazione è perfettamente riuscita e ora il calciatore inizierà un primo percorso di riabilitazione nella clinica capitolina, per poi proseguire ad Avellino con un programma mirato al ritorno in campo. Il club biancoverde ha spiegato che la decisione di operare è arrivata dopo l’infortunio dello scorso 9 agosto, che avrebbe comunque richiesto tempi lunghi di recupero. Proprio per questo si è scelto di affrontare il problema alla radice, così da garantire al giocatore una piena efficienza fisica al momento del rientro. “Certe volte devi solamente accettare ciò che succede e reagire. Questa è una di quelle – scrive l’attaccante sul suo profilo Instagram – Tornerò sicuramente migliore, dentro e fuori. Perché io non smetterò mai di lottare. A presto”.
LA NOTA. L’U.S. Avellino 1912 rende noto che, nella mattinata odierna, il calciatore Andrea Favilli si è sottoposto ad intervento chirurgico di resezione ossea calcaneare. L’operazione è perfettamente riuscita. Il calciatore affronterà un primo percorso di riabilitazione presso Villa Stuart e successivamente rientrerà ad Avellino per proseguire l’iter propedeutico al ritorno in campo.
L’intervento si è reso necessario dopo l’approfondimento degli accertamenti successivi all’infortunio dello scorso 9 agosto ed al monitoraggio periodico che il club attua quando i calciatori sono infortunati. Nello specifico, per Favilli l’indagine effettuata ha evidenziato che la causa dell’infortunio era dovuta al morbo di Haglund per il quale l’attaccante biancoverde compensava il dolore con un andamento in corsa non corretto che avrebbe potuto causare anche nuovi problemi fisici.
Approfittando dei tempi di recupero, comunque lunghi, dell’infortunio occorso il 9 agosto è stato dunque deciso di affrontare il problema alla radice e di optare per l’intervento chirurgico.