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Riceviamo e pubblichiamo una nota a firma dei residenti del quartiere Pietà.

La decisione di mantenere il passaggio a livello di via Pietà a Benevento, con l’impegno di adeguarlo ai più moderni standard di sicurezza, rappresenta un risultato significativo per la comunità locale, come evidenziato dai consiglieri comunali Giovanni Zanone e Marcello Palladino e dalla segreteria del Partito Democratico di Benevento. La sinergia tra cittadini e istituzioni, in collaborazione con Rete Ferroviaria Italiana (RFI), ha permesso di tutelare un’infrastruttura cruciale, conciliando le esigenze di sicurezza ferroviaria con quelle della viabilità locale. Tuttavia, la vicenda solleva interrogativi sulla gestione tecnico-amministrativa, sulla trasparenza e sull’opportunità di una collaborazione politica più coesa.
Un plauso va alla determinazione dei residenti del quartiere Pietà, che, attraverso il Comitato cittadino e una petizione, hanno dimostrato il valore della partecipazione attiva. La loro “testardaggine”, come definita dal PD, ha costretto le istituzioni a un confronto diretto, evitando una decisione che avrebbe penalizzato la comunità senza un adeguato dibattito preliminare. Questo caso sottolinea l’importanza di coinvolgere i cittadini nelle scelte che impattano sul territorio, un principio che dovrebbe guidare ogni processo amministrativo.
Sebbene gli sforzi di maggioranza e opposizione convergessero parallelamente verso lo stesso obiettivo, è mancata una vera collaborazione trasversale tra le forze politiche. Questo è un peccato, soprattutto considerando che il progetto è stato proposto da un ente terzo come RFI. Un’occasione come questa avrebbe richiesto uno spirito di squadra, con maggioranza, opposizione e cittadini uniti per affrontare in modo coeso una questione di interesse comune.
Mostrare una collaborazione trasversale avrebbe non solo rafforzato il dialogo con RFI, ma anche inviato un segnale positivo alla comunità, dimostrando che la politica locale sa lavorare insieme per il bene pubblico.
Resta però il dato del grave ritardo con cui il Comune di Benevento ha affrontato la questione, un ritardo non certo addebitabile solo alla politica. Il progetto di RFI per la soppressione del passaggio a livello era stato trasmesso agli uffici tecnici comunali già nel 2023, ma i cittadini ne sono venuti a conoscenza solo per puro caso a marzo 2025. Modifiche territoriali di tale rilevanza, che incidono sulla viabilità e sulla qualità della vita dei residenti, avrebbero dovuto essere illustrate immediatamente alla comunità, con momenti di confronto pubblico per spiegare le implicazioni e raccogliere suggerimenti. Questa mancanza di trasparenza rappresenta un’occasione persa per costruire un dialogo aperto e partecipativo, che avrebbe potuto prevenire tensioni e ritardi. E questo è un fatto. Ma la soppressione di un passaggio a livello è un’operazione complessa, che richiede un confronto preliminare e una condivisione con gli enti locali, come previsto dalla normativa, che obbliga gli enti pubblici territoriali a esprimersi sul progetto dopo averlo attentamente visionato e questa non è un compito che spetta alla politica ma alla struttura tecnica. È incomprensibile come la struttura tecnica comunale non abbia colto tempestivamente le criticità del progetto di RFI, che alla fine la stessa RFI ha riconosciuto, optando per la mancata soppressione dell’opera. Eppure erano evidenti i limiti della proposta progettuale di RFI. In due anni, nonostante il progetto fosse stato visionato dagli uffici tecnici – che hanno persino espresso un parere paesaggistico – non è stata segnalata alcuna anomalia o limite tecnico, nessuna perplessità. Questo silenzio è tanto più grave considerando che Benevento è un capoluogo di provincia, con strutture tecniche comunali e risorse umane significative, dalle quali ci si aspetterebbe una maggiore capacità di analisi critica e di interlocuzione con enti come RFI. Com’è possibile che un progetto di tale portata non sia stato valutato in modo approfondito dalla struttura tecnica comunale? La mancata individuazione delle criticità, che pure sono emerse successivamente, solleva dubbi sull’efficienza dei processi di controllo e supervisione interni al Comune. Non è accettabile che si sia reso necessario l’intervento diretto del Sindaco per scongiurare una decisione che avrebbe avuto ricadute significative sulla comunità. Questo ritardo evidenzia una carenza di proattività, che avrebbe dovuto portare a un dialogo precoce con RFI per evidenziare i limiti del progetto e proporre soluzioni alternative. Un ulteriore aspetto che merita attenzione è il rischio che il successo di questa iniziativa venga sfruttato a fini elettorali. Sarebbe un peccato se chi si è battuto nelle sedi opportune per il mantenimento del passaggio a livello utilizzasse questo risultato per ottenere visibilità politica o vantaggi in vista di future campagne elettorali. La mobilitazione dei cittadini e il lavoro delle forze politiche, pur con i limiti evidenziati, sono stati guidati dall’interesse comune e non dovrebbero essere strumentalizzati per scopi partitici. La comunità della Pietà ha dimostrato che l’unità e l’impegno collettivo possono portare a risultati concreti, e questo spirito dovrebbe essere preservato, evitando che il successo venga piegato a logiche di propaganda.
In conclusione, la vicenda del passaggio a livello di via Pietà è un esempio di come la partecipazione civica possa portare a risultati concreti, ma anche un monito sulla necessità di migliorare la gestione amministrativa, la trasparenza e il dialogo politico.
La determinazione dei cittadini ha evitato un errore che avrebbe penalizzato il quartiere, ma la mancanza di trasparenza, l’inerzia degli uffici tecnici e l’assenza di una collaborazione trasversale tra maggioranza e opposizione sono inaccettabili. Benevento merita un’amministrazione capace di anticipare i problemi, coinvolgere tempestivamente i cittadini e lavorare in modo coeso, garantendo processi decisionali trasparenti ed efficienti. Soprattutto, merita una politica che valorizzi i successi collettivi senza cedere alla tentazione di sfruttarli per fini elettorali, rispettando il vero protagonista di questa vicenda: la comunità.