Tempo di lettura: 2 minuti

Valori di diossine notevolmente superiori ai limiti di riferimento normativo nell’area attorno all’azienda di stoccaggio rifiuti “Campania Energia” di Teano (Caserta), teatro di un rogo che l’ha completamente distrutta, divampato il 16 agosto scorso e non del tutto domato, vista la presenza di fumarole sotto il cumulo di rifiuti plastici carbonizzati. Nei giorni scorsi la situazione delle diossine sembrava migliorata, ma i tecnici dell’Arpac hanno accertato che sono mutate condizioni dell’incendio. “Il fenomeno – scrive l’Arpac in una nota – si è sensibilmente concentrato nell’intorno del sito interessato dall’evento, con la presenza di piccoli focolai e braci (fase di smassamento), favorendo la presenza di fumi molto più concentrati e a bassa quota, essendo cessato l’effetto camino presente nelle prime fasi dell’incendio, che ha favorito il trasporto degli inquinanti verso l’alto. Pertanto, in aggiunta al monitoraggio già svolto Arpac ha ritenuto di installare un ulteriore campionatore ad alto volume presso un punto posto nelle immediate vicinanze del sito dell’incendio, al fine di proseguire e intensificare il monitoraggio nella zona attualmente più interessata dalla ricaduta legata ai fumi ancora presenti, anche alla luce delle condizioni meteo-climatiche. Gli esiti del primo ciclo del nuovo monitoraggio, aggiornati al 25 agosto, evidenziano concentrazioni di diossine pari a 286 pg/Nm3 I-TEQ (picogrammi per normal metro cubo in termini di tossicità totale equivalente), notevolmente superiori al valore di riferimento pari a 0,15 pg/Nm3 I-TEQ correntemente utilizzato dalla comunità scientifica (fonte: Lai, Germania)”. Il monitoraggio dell’aria continuerà nei prossimi giorni; proseguono inoltre i campionamenti dei suoli agricoli interessati dalla ricaduta degli inquinanti atmosferici diffusi a seguito dell’incendi.

 

Rogo in azienda rifiuti del Casertano, nube nera e disagi