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“Apprendo con dispiacere le dimissioni rassegnate dall’Avv. Antonello Lenzi, nella qualità di Amministratore Unico dell’Alto Calore Servizi, per come sono maturate dopo circa un anno e mezzo dalla sua nomina, esprimendogli la più totale vicinanza personale”, così il sindaco di Montemiletto, Massimiliano Minichiello.

“Tale decisione è da ritenersi contestuale alla discussione politica che si è consumata nelle nostre comunità irpine e sannite, interessando i Sindaci, i partiti politici, Comitati e le organizzazioni di settore, oltre alla stessa Regione Campania, a seguito dell’incontro tenutosi all’Alto Calore qualche giorno fa sullo stato del concordato e le connesse misure di adeguamento tariffario.

Dovendo prendere atto delle motivazioni che, in base a quanto dichiarato, hanno portato a tale decisione, le dimissioni sono dettate dalla situazione di “grande imbarazzo e sofferenza umana” generatasi. A questo punto, sorgono spontanee alcune considerazioni.

Premesso che il sottoscritto, in qualità di rappresentate del Comune di Montemiletto nonché socio dell’Alto Calore, non ha preso parte lo scorso anno all’assemblea dei soci che ha visto nominare l’Avv. Antonello Lenzi alla guida della Società, ma nonostante ciò non si può non esprimere un giudizio esclusivamente positivo sulle sue indiscusse competenze professionali e qualità umane, tenuto conto soprattutto della disastrosa condizione finanziaria ereditata della Società, in cui lo stesso è stato chiamato ad operare. 

Ora, la domanda più ovvia da farsi è chiedersi dove sono finiti tutti coloro che successivamente alla nomina ne hanno rivendicato la propria paternità politica. Per addivenire a tale epilogo, probabilmente proprio gli stessi che hanno trascinato un professionista in questa esperienza per affrontare le criticità del concordato non si sono preoccupati, né di sostenerlo, né di difenderlo, abbandonandolo al suo destino.

Non si comprende, però, come mai a pagare, anche stavolta, sia stato solo colui che ha concesso la propria disponibilità mettendoci la faccia al servizio della collettività, senza che la stessa sorte sia toccata alla dirigenza della società ovvero al Direttore Generale, da ritenersi il principale ed unico responsabile dell’andamento e dell’esito disastroso dell’ultimo incontro che ha determinato le dimissioni. Un massimo dirigente amministrativo avrebbe potuto evitare, sia la convocazione di una assemblea non prevista dallo Statuto per dare una semplice informativa, sia l’inserimento di mozioni all’ordine del giorno che, di fatto, hanno generato scontri con toni inaccettabili e una resa dei conti politica inutile alla società, danneggiandone l’immagine agli occhi, sia dell’assemblea dei soci, che dell’opinione pubblica.

Di tutto questo, come sempre, gli unici ad incassare un risultato non sono stati i cittadini e gli interessi collettivi ma solo i partiti politici coinvolti che si staranno sfregando le mani davanti alla opportunità di favorire l’ennesima nomina per raccogliere un possibile consenso in vista delle prossime elezioni regionali. Alla luce di quello che è accaduto, al netto di ogni giudizio, si coglie l’occasione per ringraziare l’Avv. Lenzi per il lavoro svolto e l’impegno profuso in una difficile fase, rivolgendo a tutti i sindaci l’invito ad una vera assunzione di responsabilità nel fare scelte per il futuro della società onde evitare, a tutti i costi, che si profili uno scenario che conduca alla privatizzazione di un servizio che deve restare assolutamente pubblico”.