Un mattatore ma in fondo c’era da aspettarselo. La chiusura di Benevento Città Spettacolo all’insegna di Vincenzo Salemme con la sua ‘Ogni promessa è debito’, che ha divertito il tanto pubblico presente al Teatro Romano ieri sera, ultima giornata di agosto.
Battute in continuazione con un crescendo tipico dell’attore napoletano, qualche citazione sparsa qua e là dei suoi film, specie in alcuni personaggi, come il cameriere indiano, che indiano non era, o il nipote Renatino che mangia solo cipolle.
Uno spettacolo gradevole che ruota tutto intorno a un voto fatto a Sant’Anna dopo aver trovato un biglietto vincente con tanti personaggi che di volta in volta fanno la loro apparizione pur di farsi dare questi oltre 5 milioni di euro. Dal sindaco, all’influencer, passando dal nipote, fino ad arrivare al prete, tutti coloro i quali credono di essere Sant’Anna, patrona di Bacoli, per un motivo o per un altro.
Una rappresentazione che profuma anche di modernità, con riflessioni tra padre e figli, sul ruolo dei social e quanto questa generazione sia dipendente dai telefonini. Insomma si ride, ma si riflette anche in questo spettacolo che ha un suo ritmo crescente, grazie anche a un cast ben amalgamato che ha saputo accompagnare il protagonista, questo vedovo, padre di due figli e pieno di debiti, con una pizzeria che non decolla.
Un voto fatto durante un naufragio, in preda al sonnambulismo, che scatena una serie di eventi che hanno tenuto il pubblico incollato e lo hanno divertito.
Pioggia di applausi alla fine, il premio Gregoretti per lui e la battuta di Mastella: “Non voleva venire ma alla fine l’ho convinto a venire a Benevento”, subito ribattuta da Salemme: “Non è vero, adoro questa città“, per poi continuare a pungolare il primo cittadino a evento concluso ma a microfono acceso: “perchè hai detto che non volevo venire a Benevento?”
Un siparietto che ha chiuso uno spettacolo che ha soddisfatto praticamente tutti.