È attesa febbrile a Napoli per le decisioni che il giudice per le indagini preliminari Nicola Marrone dovrà prendere entro pochissimi giorni sui 22 indagati nell’inchiesta della Direzione Distrettuale Antimafia legata ai presunti favori al clan dei Casalesi.
Tra i nomi coinvolti spiccano tre sanniti: l’ex sindaco di San Giorgio del Sannio, Angelo Ciampi, il consigliere comunale di Paolisi Vittorio Fuccio e l’ex sindaco di Rotondi, oggi direttore del Conservatorio musicale di Benevento, Giuseppe Ilario.
Per Ciampi la richiesta della procura è di custodia cautelare in carcere, con l’accusa di aver preso parte al sistema di corruzione che mirava a pilotare appalti pubblici verso imprese compiacenti. Una posizione giudicata di particolare gravità, tanto da aver spinto i magistrati a chiedere la misura più dura.
Più sfumata, ma comunque pesante, la posizione di Vittorio Fuccio. Per lui la Dda ha chiesto gli arresti domiciliari, con l’accusa di corruzione aggravata dal metodo mafioso. Anche il suo nome compare negli incroci investigativi che hanno ricostruito i tentativi di orientare le gare a favore di consorzi legati alla società Czeta.
Ancora più delicata la vicenda di Giuseppe Ilario. Ex sindaco, attuale guida del Conservatorio “Nicola Sala” di Benevento, è accusato insieme a Ciampi e Fuccio di aver fatto parte della rete che avrebbe favorito affidamenti pilotati. Nei suoi confronti la richiesta è di arresti domiciliari. Resta il fatto che, nonostante sia in attesa della decisione del Gip, continua a ricoprire un ruolo di primo piano nella direzione del Conservatorio, circostanza che alimenta interrogativi sull’opportunità della sua permanenza in carica in un momento tanto delicato.
La richiesta della Dda risale allo scorso 21 maggio, e da allora il Gip ha ascoltato tutti i 22 indagati in sede di interrogatorio. All’alba sono spiccati i primi arresti con l’imprenditore Aniello Ilario e l’ex consigliere regionale Nicola Ferraro finiti in carcere.
Ciampi, Fuccio e Ilario – insieme agli altri coinvolti – attendono col fiato sospeso un verdetto che potrebbe determinare arresti, domiciliari o, in alcuni casi, divieti di dimora.
Per i tre sanniti, si tratta di un passaggio cruciale: la pronuncia del giudice potrà cambiare radicalmente i loro destini politici, professionali e personali.