Un gesto insolito: le dimissioni. A darle è Fabiana Sciarelli, consigliera della Municipalità 1 di Napoli. In un post su Instragram chiarisce: “Non mi sono dimessa per motivi personali, familiari o di lavoro, ma mi sono dimessa per protesta”. Il perché? “Il sistema così come è non funziona”. Alle ragioni non è aliena una denuncia sul ruolo delle Municipalità a Napoli. “La decisione, maturata nel tempo che ha trovato certezza negli ultimi mesi, fonda le sue radici in due elementi principali” scrive lei nella lettera pubblicata sui social e inviata alla presidente della Municipalità Chiaia-Posillipo-San Ferdinando, Giovanna Mazzone, agli altri consiglieri e al sindaco Gaetano Manfredi.
Sciarelli lascia per “il mancato decentramento promesso e il disinteresse verso il mio lavoro progettuale e propositivo”. Capogruppo del misto, economista dell’Università l’Orientale, Sciarelli è entrata in consiglio da candidata presidente della lista “Bassolino per Napoli”. E proprio da docente di economia, le “preme dire” che le dieci Municipalità “mantenendo l’attuale strutturazione, purtroppo” presentano “un’analisi costi benefici perdente per tutti”. Tuttavia, “se fossero potenziate con un buon piano di decentramento potrebbero rappresentare un perno della macchina comunale”. Cioè qualcosa “in grado di migliorarne sensibilmente l’efficienza e l’efficacia d’azione”. La conclusione è lapidaria. “La consapevolezza della promessa mancata di decentramento – scrive – fatta da tutti i candidati sindaco, compreso il Sindaco in pectore, rende, quindi, poco utile la mia presenza in Consiglio“.
Sul secondo punto sollevato, Sciarelli rivendica il proprio impegno in consiglio, un mandato esercitato “nell’interesse dei cittadini”, rispettando le istituzioni. “Eppure, nonostante tutto – sottolinea -, i numerosi progetti e proposte da me presentati in questi anni (tra gli altri il progetto See Napoli, Giovani in gioco, Nido diffuso, Ponte di Chiaia -le scale dell’arte, Una Municipalità per Tutti, l’Art market, La Biblioteca Diffusa, 1 Colori della Città, etc etc) non hanno avuto alcuna considerazione e di conseguenza nessuna attuazione”. C’è delusione, insomma. E non manca una nota di rimpianto, quando confessa “avrei voluto fare molto di più per i nostri ragazzi”. Ma sostiene, in 4 anni, di aver lottato “contro i mulini a vento”. Ostacoli che ora promette di aggirare “dall’esterno”, tornando all’impegno civico. Siccome dall’interno ritiene di non poterlo fare.