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“Ascoltateci, dateci la possibilità di presentare il futuro della nostra azienda che deve necessariamente passare per l’uso dell’energia elettrica”. Mimmo Volpe ed Angelo Clemente, rappresentanti sindacali degli oltre cento lavoratori delle Fonderie Pisano di Salerno chiedono di non alzare barriere preconcettuali e dare la possibilità alla famiglia Pisano almeno di presentare il progetto attraverso il quale l’impresa vuole costruire un nuovo impianto eco-sostenibile e non inquinante. All’indomani della nuova ipotesi di delocalizzazione avanzata, a Sordina, che senza neanche avere nessuna ufficializzazione, ha già costruito un muro di no e senza alcuna fumata sulla manifestazione d’ interesse con il comune di Salerno, (i proprietari delle Fonderie si erano detti interessati ad una variante urbanistica per trasformare l’area dello stabilimento in zona residenziale per fare case, in cambio di supporto ad individuare una zona dove delocalizzare attuale impianto) Pisano è pronto a presentare l’impianto decarbonizzato che dovrà andare incontro anche alle esigenze dell’Unione Europea. Oggi i i lavoratori che si sentono come in mezzo ad un triangolo delle bermuda, dicono basta e sono pronti a schierarsi con i titolari: “Corriamo il rischio di far sparire un brand famoso nel mondo e di vedere andare in fumo le ipotesi di investimento già manifestate dalla famiglia Pisano che intende avere l’opportunità di continuare in maniera sempre più aggiornata il proprio lavoro proprio nel territorio salernitano”.