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di Gigi Caliulo – Oltre dodicimila presenze, una risposta massiccia e d’amore incondizionato. Un segnale di ricomposizione e ripartenza. Il pubblico di fede granata ha risposto con passione e presenza alla “prima” in casa aperta ai sostenitori dopo le due gare a porte chiuse scontate tra Coppa e inizio stagione. Il “sold out” registrato in Curva Sud e le consistenti macchie granata in tribuna e distinti non sono passate inosservate. Parlare di pace fatta, lo abbiamo detto già in altra occasione, è una forzatura ma è evidente che questo gruppo di “simpatiche canaglie” guidato da un ruspante come Raffaele abbia riportato la chiesa al centro del villaggio.

Il calore e la passione del pubblico sono stati ben ripagati dalla “garra” con cui la squadra ha affrontato le ultime due partite, a Cosenza e ieri col Sorrento.

L’idea di un calcio meno “elitario” e più popolare, quello della terza serie, unito al filotto di risultati e alla crescente fiducia attorno al gruppo stanno compiendo il piccolo miracolo di cancellare i due drammatici anni trascorsi perennemente in fondo alla classifica, tra serie A e cadetteria.

La grande passione – mai sopita, in verità, nonostante i risultati – fa i conti col divieto di partecipare alle gare in trasferta che il Ministero ha imposto alla tifoseria granata. Uno stop che si esaurirà ufficialmente il 30 novembre. Il calendario potrebbe regalare una piacevole sorpresa, corroborata dalle parole del ministro Piantedosi degli scorsi giorni. Il titolare del Viminale ha chiarito che «verranno valutati tutti i comportamenti che le tifoserie terranno e come è successo per il passato, credo che le articolazioni del ministero dell’Interno che si occupano di queste cose sapranno valutare anche dei segnali molto importanti che potranno essere dati».

Dunque un comportamento esemplare nelle prossime gare casalinghe potrebbe anche essere d’aiuto ad una riapertura alle trasferte. E il primo dicembre la Salernitana sarà di scena, in posticipo, al Vigorito di Benevento.

Un derby d’amicizia e sostanziale rispetto che potrebbe sancire il definitivo ritorno sugli spalti del pubblico di fede granata anche lontano dall’Arechi.