È stata pronunciata oggi la sentenza d’Appello per Ludovico Lepore, 53 anni, condannato in primo grado a otto anni, dieci mesi e venti giorni di reclusione per le accuse di tortura, sequestro di persona e rapina. Il Tribunale d’Appello ha ridotto la pena a sette anni, confermando la responsabilità dell’imputato nella vicenda legata a un brutale pestaggio avvenuto nel Rione Libertà, nel quale tre giovani furono aggrediti per un presunto furto mai accertato.
Lepore, difeso dall’avvocato Fabio Ficedolo, unico dei quattro imputati a scegliere il rito abbreviato, era stato giudicato dal Gup Pietro Vinetti, che aveva riconosciuto anche una provvisionale di 10mila euro in favore delle parti civili. La pubblica accusa, rappresentata dal PM Flavia Felaco, aveva chiesto inizialmente dieci anni di reclusione.
Secondo quanto ricostruito dagli inquirenti, il 18 dicembre 2023 i tre giovani erano stati convocati a casa di Antonio B. per chiarire un presunto furto di orologio. La situazione degenerò rapidamente: Lepore e altri uomini coinvolti nel caso aggredirono i ragazzi con bastoni e manganelli per diverse ore, provocando loro gravi lesioni.
La sera stessa dell’aggressione, i carabinieri della stazione di San Leucio del Sannio avevano fermato Lepore e gli altri soggetti coinvolti, notando le evidenti ferite sui giovani. Le denunce e le successive indagini avevano portato all’apertura del procedimento penale, che oggi ha visto la conclusione dell’Appello per Lepore con la riduzione della pena.
Nel processo di primo grado, per gli altri imputati erano state inflitte condanne comprese tra gli otto e i nove anni e cinque mesi, con provvisionale e risarcimento dei danni a favore delle parti civili.