A seguito del grave atto malavitoso che ha colpito l’Istituto d’Istruzione Superiore “A. Lombardi” di Airola nella notte tra il 15 e il 16 settembre, con il furto di strumentazione informatica e il danneggiamento dei laboratori, il corpo docente dell’istituto ha assunto una ferma e unanime posizione di condanna e riscatto.
Riunitisi in un’assemblea straordinaria, i docenti hanno prodotto una “Lettera Aperta” rivolta alla Dirigente scolastica, agli studenti, alle famiglie e all’intera comunità, in cui definiscono l’accaduto un “vero e proprio ‘stupro’ ai danni della scuola”. L’azione è stata condannata come un “attacco deliberato e brutale al diritto allo studio, alla dignità della scuola pubblica e alla sua funzione educativa”, sottolineando come la tecnologia sottratta fosse “una condizione necessaria per apprendere, crescere e costruire competenze”.
La presa di posizione si è subito tradotta in azione concreta. Il corpo docente si è infatti organizzato per versare un contributo economico destinato alla gara di solidarietà e alla raccolta fondi già promossa per il ripristino dei laboratori, da completare entro la scadenza del 15 ottobre. Ogni docente si è impegnato a partecipare attivamente per “restituire alla scuola ciò che le è stato indegnamente sottratto: la sua piena funzionalità, la sua bellezza, la sua forza”. La causale di versamento indicata per la loro donazione è: “Contributo docenti per il ripristino dei laboratori”.
Rivolgendosi agli studenti, i docenti hanno lanciato un messaggio di speranza: “Non serve gridare contro le tenebre. Bisogna accendere una luce”, incoraggiandoli a non cedere allo sconforto ma a unirsi per “riprendere il cammino” e trasformare “questo gesto vile in un’occasione di rinascita”.
La Dirigente scolastica, Prof.ssa Pirozzi, ha espresso profondo apprezzamento per l’iniziativa e il sostegno del suo corpo docente, dichiarando di “sentirsi meno sola in questa battaglia di riscatto”.
“Da questa ferita può nascere una nuova consapevolezza: quella di appartenere a una comunità che non si arrende, che non si lascia intimidire, ma che si rialza, si ricompatta e si ritrova più forte di prima”, conclude la nota dei docenti, ribadendo con forza: “La nostra scuola è viva, e noi con lei”.