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Sorpresa: a Piazza Plebiscito spunta il concerto numero 15 del mese di settembre. Ma non rientra tra quelli promossi dal Comune, nell’ambito della rassegna “Napoli Città della Musica – Live Festival 2025”. Infatti stavolta l’evento è gratuito, ed è annunciato dal Comitato Nazionale Neapolis 2500, istituito dai ministeri degli Affari Esteri e della Cultura. Il 29 settembre (ore 21) andrà in scena “Napoli Musa Live”, per celebrare il venticinquesimo centenario della fondazione della città. Tra i partecipanti anche Gigi D’Alessio. Lo stesso protagonista di appena sette concerti al Plebiscito, tra il 19 e il 28 settembre. Giusto 24 ore dopo, il cantautore napoletano salirà di nuovo sul palco, assieme a tanti altri: Serena Autieri, Gigi D’Alessio, Francesco Da Vinci, Sal Da Vinci, Gigi Finizio, Gianni Fiorellino, Enzo Gragnaniello, Rocco Hunt, LDA, Mavi, Rosario Miraggio, Francesco Merola, Mauro Nardi, Franco Ricciardi, Andrea Sannino, Lina Sastri, Alessandro Siani e Gianni Simioli.

Il comitato nazionale Neapolis 2500 – presieduto dal prefetto Michele Di Bari – ha messo a disposizione oltre 11.000 posti a sedere, prenotabili gratuitamente a partire dalle 11 di oggi fino ad esaurimento posti. L’accesso alla piazza sarà possibile dalle 18.30 alle 20.30 attraverso la presentazione del qr code ottenuto previa registrazione. La manifestazione però si inserisce in un settembre segnato da polemiche, per la raffica di concerti in piazza Plebiscito. La piazza chiusa per un mese ha innescato le proteste dei residenti. Tra le iniziative di contestazione, una petizione ed un esposto in Prefettura. E quando sembrava avvicinarsi la fine della girandola musicale, ecco il concerto del 29 settembre. Ma mentre a Chiaia infuria il dissenso, da Scampia arriva una controproposta. “La soluzione esiste ed è sotto gli occhi di tutti: allargare la città!” affermano il Coordinamento Periferie Unite e il Coordinamento Territoriale Scampia. Nel quartiere della Municipalità 8 si è avviata un’altra petizione, ma di segno opposto a quello della Municipalità 1. La richiesta è di portare in periferia nord alcuni dei concerti concentrati in piazza Plebiscito. “Per carità – chiarisce una nota -, è bellissimo assistere un concerto nella piazza non solo più bella di Napoli ma probabilmente d’Italia, ma non è più sostenibile. Per una questione di disservizi per chi vive nei dintorni, e per una questione di equità e valorizzazione di tutta la nostra città“.

A Scampia ricordano il successo di Red bull 64 bars, evento rap dell’ottobre scorso in piazza Giovanni Paolo II con artisti come Kid Yugi, Tony Effe, Massimo Pericolo, Guè, Artie 5ive e Geolier.Ma purtroppo – sottolineano – in questa città ci ostiniamo ad abbandonare le cosiddette periferie”. L’appello, invece, è a scardinare l’attuale paradigma. “Non è vero – sostengono – che in città non ci sono altri spazi, non è vero che i concerti si fanno solo nei salotti delle città”. E si citano gli esempi di piazza Duomo a Milano o piazza del Popolo a Roma, mai “occupate per un mese“. La sortita degli attivisti di Scampia, tuttavia, non è in contrapposizione ai cittadini di Chiaia. Anzi, il contrario. “Noi – spiegano – vogliamo unirci a loro e sostenerli per chiedere invece più spettacoli in piazza Giovanni Paolo II”. Il traguardo sperato, insomma, è “una migliore vivibilità per tutti e tutte”. Da qui l’invito: redistribuire gli eventi musicali su tutto il territorio napoletano.