È stato un lavoro corale, intenso, partecipato, basato sull’analisi di una progettualità che ha coinvolto una intera comunità: associazioni, fondazioni, istituzioni, cittadini. Da questo connubio nasce il dossier ‘Attraversare l’invisibile‘, titolo che è emerso come il frutto di un sentire collettivo, attraverso cui Benevento – insieme con Pietrelcina – si candida a diventare Capitale Italiana della Cultura per il 2028.
In poche settimane sono stati presentati ben 156 progetti, più di quanti qualunque altra città in corsa abbia raccolto. Idee diverse, molte già attive, a volte inedite, tutte comunque volte a raccontare un territorio che non si accontenta di custodire il passato ma vuole costruire il futuro.
Stamani a Palazzo Paolo V si è discusso del dossier, costituito da 60 pagine ed avente l’immagine di un viaggio suddiviso in tre sezioni: Spazi e luoghi (17 progetti), per “attivare luoghi rigenerando lo spazio come esperienza, come trama di relazioni. Ogni luogo può essere rifondato come teatro della memoria collettiva e laboratorio di futuro” come illustrato dai relatori; Soglie e percorsi (10 progetti), passaggi reali e simbolici che uniscono memoria e itinerari contemporanei; Valori e visioni (15 progetti), il cuore identitario che diventa slancio proiettato verso nuovi scenari.
A questi si aggiungono delle ‘attività trasversali’, “perché riteniamo che alcuni interventi, come quelli che riguardano giovani e nuove tecnologie, siano fondamentali e debbano essere parte della candidatura” spiega Roberto Albergoni, presidente della Fondazione MeNo, e per cui lo stesso titolo scelto per il dossier “si è imposto. Credo che abbiamo costruito, tutti insieme, un progetto molto forte”.
“L’obiettivo è rendere palese quanto questa identità sia capace di proiettarci nel futuro” sottolinea Angelo Moretti, presidente della Fondazione di Comunità, che parla del dossier come un “importante bene immateriale ma concreto nel suo sviluppo. Dalle idee proposte emerge un territorio straordinariamente ricco, considerato che nessun’altra città ha raccolto un numero così alto di progetti. Abbiamo tutte le possibilità di potercela fare e speriamo davvero di riuscirci” conclude Moretti che ringrazia anche il sindaco di Pietrelcina, Salvatore Mazzone, oggi assente all’incontro per motivi di salute.
L’assessora alla Cultura, Antonella Tartaglia Polcini, che molto si è adoperata per la candidatura: “’Concordes in unum’: non un pensiero unico, ma capacità di convergere senza rinunciare alle differenze. È questa la nostra sfida: attraversare l’invisibile insieme. Nei numerosi progetti è emersa una straordinaria vivacità di espressioni artistiche, culturali, tecnico-scientifiche, che dimostrano come l’idea di avviare un metodo di dialogo e di confronto tra tante realtà abbia davvero una portata significativa. Al proposito, il maestro Mimmo Paladino ha fornito un apporto determinante e davvero illuminante per questo progetto. Non possiamo ancora svelare i dettagli, ma quello che ha consentito di realizzare, in termini di idee, di visione e di capacità di convergenza, è davvero meraviglioso”.
Per Aurora Lobina della Fondazione di Comunità: “Siamo stati attenti a cogliere la vera identità di questa città. È stato un percorso bellissimo, realizzato coralmente e con un fitto coinvolgimento sul territorio”. Un percorso di ascolto trasformato nel logo in simboli e segni concreti: i fiumi come vene vitali, l’Arco di Traiano come soglia e simbolo di accoglienza, la spiritualità nella pianta stellare della Chiesa di Santa Sofia, il Teatro Romano con la sua struttura che rimanda a un cerchio all’interno del quale si realizza la dimensione comunitaria della parola e della scena, ed infine le antiche mura perimetrali, rievocazione dell’antico intra moenia, lo spazio – protetto e condiviso – all’interno del quale la comunità cresce e sviluppa relazioni.
Il dossier dunque non racchiude un mero cartellone di eventi, ma fa riferimento ad una visione condivisa: raccontare la città attraverso idee, relazioni, memorie.
Ora il cammino della candidatura prosegue a novembre con la short list delle 10 città finaliste. “Abbiamo i requisiti – ha detto il sindaco di Benevento, Clemente Mastella, che non nasconde i timori di logiche “politiche” nelle selezioni -. Chiederemo garanzie perché la selezione non sia piegata a scelte di potere”.
Ma al di là dei verdetti ufficiali va sottolineato che Benevento e Pietrelcina hanno già compiuto un passo decisivo, attraversando insieme il proprio invisibile e scoprendo che ciò che unisce è molto più forte di ciò che divide.