Misure di sicurezza intensificate sia per don Maurizio Patriciello, con la scorta rafforzata, che per la parrocchia San Paolo Apostolo di Caivano. E’ quanto ha deciso il Comitato per l’Ordine Pubblico e la Sicurezza che si è tenuto in serata in Prefettura a Napoli dopo che ieri un 75 enne imparentato con la malavita locale ha consegnato al prete anticamorra un foglio di giornale con all’interno un proiettile 9×21. Alla riunione con le forze dell’lordine e le istituzioni ha partecipato lo stesso prelato.
“Un episodio gravissimo – ha sottolineato il prefetto di Napoli Michele di Bari – per il quale dobbiamo andare oltre la solidarietà. La solidarietà è certamente importante, ma noi abbiamo bisogno di segnali ben precisi da parte di tutti e lo Stato questi segnali li sta già dando in maniera copiosa. Questa sera abbiamo stabilito una serie di attività alcune delle quali iniziate già un minuto dopo questo fatto increscioso. Abbiamo ulteriormente intensificato le misure di sicurezza, sia sul territorio e in particolare al Parco Verde, ma anche nei confronti di don Maurizio Patriciello. Credo lo dobbiamo ad una persona che sta dando molto e lo Stato non si sta tirando indietro. Don Maurizio – ha concluso il prefetto – non è solo un simbolo, ma è colui che ha creato le condizioni perché quel modello Caivano diventasse un modello da esportare in Italia”.
“Un episodio gravissimo – ha sottolineato il prefetto di Napoli Michele di Bari – per il quale dobbiamo andare oltre la solidarietà. La solidarietà è certamente importante, ma noi abbiamo bisogno di segnali ben precisi da parte di tutti e lo Stato questi segnali li sta già dando in maniera copiosa. Questa sera abbiamo stabilito una serie di attività alcune delle quali iniziate già un minuto dopo questo fatto increscioso. Abbiamo ulteriormente intensificato le misure di sicurezza, sia sul territorio e in particolare al Parco Verde, ma anche nei confronti di don Maurizio Patriciello. Credo lo dobbiamo ad una persona che sta dando molto e lo Stato non si sta tirando indietro. Don Maurizio – ha concluso il prefetto – non è solo un simbolo, ma è colui che ha creato le condizioni perché quel modello Caivano diventasse un modello da esportare in Italia”.