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L’avvocato Antonello Lenzi passa il testimone della guida di Alto Calore tra lacrime di commozione e anche un garbato monito alla politica: “resti fuori dalla gestione della società soprattutto in questa fase delicata di concordato, se davvero si vuole salvare la società”.

A margine dell’Assemblea dei sindaci che ha maggioranza dei presenti ha eletto la professoressa Alfonsina De Felice nuovo manager ( scelta indicata direttamente da Napoli dagli ambienti regionali), il manager dimissionario fa una lunga disamina del suo anno e mezzo di lavoro.

La politica ha interferito nella sua gestione? chiedono i cronisti: “Io non sono stato condizionato dalla politica, forse più da certi silenzi in alcune fase, ma rifarei tutto quello che ho fatto, sino all’ultimo” ribatte. “Le vere divisioni sono arrivate quando le questioni sono diventate anche politiche. A quel punto mi resi conto che ogni mia decisione sarebbe stata interpretata come appartenente a un gruppo politico o a un altro. Per questo parlai di logiche distoniche. Io ragionavo con altre categorie, giuste o sbagliate, ma non politiche. Qualcuno mi ha accusato di aver fatto baratti. Ho risposto che a casa mia l’unico “Baratto” è una marca di cioccolata. Mi sono reso conto, insomma, che il mio ruolo, inizialmente rispettato, rischiava di non essere più giudicato oggettivamente, ma sempre filtrato da logiche politiche”.

Quindi si può governare Alto Calore al di fuori delle logiche politiche?Secondo me sì. Io avevo chiesto a chi mi domandava di restare che lo avrei fatto solo in caso di designazione unanime. Non perché mi piacciano i plebisciti, ma perché ritenevo necessario che la politica facesse un passo indietro rispetto ad Alto Calore, almeno in questa fase di crisi. Se la politica decidesse davvero di restare ai margini della vicenda di Alto Calore, soprattutto nell’anno che si apre con tutte le difficoltà del concordato, farebbe un atto di grande responsabilità”.

Quale suggerimento si sente di dare al suo successore?: “Credo che la professoressa De Felice, che purtroppo non ho ancora avuto il piacere di conoscere, abbia già ricoperto incarichi ed esperienze importanti, ad esempio come commissario della Camera di Commercio. Probabilmente sarei stato io a dover chiedere suggerimenti a lei, se l’avessi conosciuta prima”.