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Prosegue il monitoraggio del granchio blu, Callinectes sapidus, lungo le coste campane. I dati sono raccolti dal laboratorio di Genetica Veterinaria del Dipartimento di Medicina Veterinaria e Produzioni Animali dell’Università degli Studi di Napoli Federico II, che dall’giugno 2023 segue l’evoluzione del fenomeno attraverso l’Osservatorio Genenvet.

I dati del 2025 e le prime valutazioni

Secondo il coordinatore scientifico di Genenvet, Vincenzo Peretti, le rilevazioni condotte nel 2025 attestano una presenza costante della specie lungo il litorale campano. “Le informazioni raccolte nel 2025 confermano la presenza costante del granchio blu lungo il litorale campano.” Pur segnalando alcune criticità, Peretti ha precisato che al momento non si registrano danni gravi alle imprese ittiche regionali, ma ha richiamato la necessità di interventi preventivi per evitare un’escalation.

Strategie di contrasto e costi ambientali

Peretti ha indicato la ricerca come elemento cruciale: “È necessario investire con decisione nella ricerca, muovendosi su più fronti: da un lato, occorre monitorare e analizzare a fondo tutte le possibili strategie di contenimento e rimozione della specie…; dall’altro, bisogna iniziare a riflettere su come gestire un’eventuale crescita della popolazione di granchi blu, che potrebbe comportare anche seri problemi legati ai costi di smaltimento.” L’esperienza riportata dall’Adriatico, dove l’impatto economico è stato significativo, ha reso evidente la complessità delle azioni di controllo.

Ruolo delle comunità di pescatori

Peretti ha sottolineato l’importanza della collaborazione con le associazioni e le cooperative locali, definite veri e propri osservatori sul territorio. “È fondamentale una stretta collaborazione con le associazioni e le cooperative di pescatori, autentiche sentinelle dell’ambiente.” In particolare, il contributo della Cooperativa Provinciale Pescatori Salerno è stato ritenuto determinante: la pesca del granchio blu risulta al momento non redditizia nonostante la commestibilità della specie e gli sforzi promozionali di chef che ne hanno sostenuto la commercializzazione.

Contesto nazionale e misure governative

Nel Nord Adriatico i danni attribuiti al granchio blu sono stati stimati superiori ai 100 milioni di euro, con effetti rilevanti per settori strategici come la mitilicoltura e la vongolicoltura. Per contrastare l’espansione della specie, il Governo ha stanziato 10 milioni di euro per il biennio 2025-2026, estendendo il Piano di intervento inizialmente focalizzato su Veneto ed Emilia-Romagna anche alla Toscana, con attenzione alla laguna di Orbetello. Per gestire l’emergenza è stato nominato un commissario straordinario, Enrico Caterino, in carica fino al 31 dicembre 2026.

Prospettive per la Campania

Il messaggio conclusivo di Genenvet invita a mantenere un monitoraggio strutturato e a coinvolgere sempre più attivamente le reti di pesca e le associazioni ambientali. L’obiettivo dichiarato è disporre di dati affidabili per pianificare interventi mirati che riducano i rischi per l’ecosistema e per l’economia costiera, affrontando con pragmatismo sia la fase di contenimento sia gli aspetti legati alla valorizzazione e allo smaltimento della specie.