Conviene scomodare John Maynard Keynes se si vuole provare a risolvere il problema della desertificazione del Centro Storico di Benevento, desertificazione di residenti e di botteghe commerciali e artigianali: serve la mano pubblica, deve intervenire il Comune. Occorrono interventi regolatori, spesa pubblica e riduzione delle tasse per stimolare una rinascita che il privato non ha i mezzi o l’interesse ad avviare.
I centri commerciali, gli ipermercati e le grandi superfici di vendita hanno strozzato il commercio locale rendendolo piccolo, fragile ed episodico. Il nuovo PUC preveda il blocco delle licenze per la grande distribuzione e il contenimento, entro opportuni limiti, delle superfici di vendita per la media distribuzione; almeno questi punti del Piano dovrebbero essere adottati in Consiglio Comunale affinché scattino le norme di salvaguardia.
Bisogna uscire dal dissesto una volta per tutte e combattere con più efficacia l’evasione delle tasse locali, riducendo di conseguenza tutte le aliquote, prime Imu e Tari. E deve essere messa in campo ogni strategia perché risulti facile e conveniente ristrutturare abitazioni e aprire attività in Centro, mediante agevolazioni, esenzioni e semplificazioni.
Il comune di Benevento deve impegnarsi a drenare ogni risorsa che le norme comunitarie mettono a disposizione per curare in ogni aspetto il Centro Storico, dalle strade agli edifici di proprietà, dall’illuminazione al decoro urbano. E serve, come potente stimolo all’iniziativa privata, un mirato e intelligente piano di espropri – fatto di comune accordo con i privati interessati, di abitazioni e botteghe abbandonate, da ristrutturare e immettere sul mercato a prezzi calmierati per housing sociale, commercio e artigianato.
Così in una nota Giuseppe Iorio, esponente di Civico22