“Se ti acchiappa Sandokan”, “fece bene Totò Riina ci vorrebbe un altro Totò per far saltare in aria te Gratteri e Nordio”: sono alcune delle frasi minacciose rivolte al magistrato anticamorra Catello Maresca durante una diretta social.
Parole gravi, rivoltegli da profili anonimi, postate mentre il magistrato commentava, sempre sui social, un profilo collegato a Giuseppe Setola, figura di spicco del clan dei Casalesi.
Il magistrato Catello Maresca ha lavorato per lungo tempo, quand’era alla Direzione Distrettuale antimafia di Napoli, per la cattura dell’ex primula rossa del clan dei casalesi Michele Zagaria, arrestato il 7 dicembre 2011 dopo 15 anni di latitanza, a Casapesenna, nel Casertano, in un bunker realizzato sotto una villa.
Maresca ha anche indagato sul gruppo criminale guidato dal killer Giuseppe Setola, condannato per numerosi omicidi a Castel Volturno (Caserta) e capo dell’ala più sanguinaria della federazione malavitosa casalese.
Parole gravi, rivoltegli da profili anonimi, postate mentre il magistrato commentava, sempre sui social, un profilo collegato a Giuseppe Setola, figura di spicco del clan dei Casalesi.
Il magistrato Catello Maresca ha lavorato per lungo tempo, quand’era alla Direzione Distrettuale antimafia di Napoli, per la cattura dell’ex primula rossa del clan dei casalesi Michele Zagaria, arrestato il 7 dicembre 2011 dopo 15 anni di latitanza, a Casapesenna, nel Casertano, in un bunker realizzato sotto una villa.
Maresca ha anche indagato sul gruppo criminale guidato dal killer Giuseppe Setola, condannato per numerosi omicidi a Castel Volturno (Caserta) e capo dell’ala più sanguinaria della federazione malavitosa casalese.