Il Partito Socialista Italiano sta vivendo giorni di forti tensioni interne in vista della composizione della lista Avanti per le prossime Elezioni Regionali in Campania. L’ingresso in squadra di figure di peso, come la vicepresidente del consiglio regionale Valeria Ciarambino (ex M5S) e l’uscente Giuseppe Sommese, sta generando malumori tra gli esponenti storici del PSI, preoccupati che queste candidature possano ridurre drasticamente le proprie possibilità di elezione.
Le defezioni non sono mancate: il consigliere comunale di Napoli Pasquale Sannino e la candidata alle scorse regionali Monica Mauro hanno lasciato il partito, in aperta polemica con la decisione della dirigenza di aprire la lista ad ex avversari politici e a personalità senza una tradizione socialista. Una scelta che, secondo i fuoriusciti, avrebbe creato “disorientamento e sfiducia” nella base.
Nonostante le difficoltà, il segretario regionale Michele Tarantino ha ribadito la bontà del progetto Avanti, definendolo “uno spazio libero da ambizioni personali e calcoli di corrente”, annunciando inoltre la nomina dell’avvocato Roberto De Masi come responsabile della lista a Napoli e il rilancio del movimento giovanile socialista.
Intanto, a Caserta si registra fermento per le nuove adesioni e le possibili candidature di figure di rilievo come Gianfausto Iarrobbino, Pasquale Antonucci e il vicesindaco di Cellole Giovanni Iovino. A Salerno, invece, appare sicura la ricandidatura di Andrea Volpe, uscente socialista che potrà contare su un forte radicamento territoriale. A Benevento, tra i nomi certi figura quello di Angelo Miceli, che potrà contare sul sostegno di Luigi Diego Perifano dopo la sua recente adesione al partito.
Il quadro resta comunque in evoluzione: la scelta obbligata di far confluire nella lista Avanti anche consiglieri regionali come Salvatore Aversano, Luigi Cirillo e Giuseppe Sommese – a seguito del veto di Carlo Calenda sull’uso del simbolo di Azione nell’alleanza con Roberto Fico – ha ulteriormente acceso il dibattito interno.
Tra defezioni, nuove entrate e candidature eccellenti, il PSI si trova quindi a dover bilanciare la necessità di allargare il proprio campo con l’urgenza di non perdere l’identità e il consenso della propria base storica.