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Non si ferma l’onda di dolore e incredulità per la tragica morte di Concita Perna, la 41enne originaria di Lioni deceduta nella notte tra mercoledì e giovedì alla clinica Malzoni di Avellino mentre stava per dare alla luce il suo primo figlio che, per fortuna, è stato salvato

La notizia della scomparsa di Concita si è diffusa rapidamente nel piccolo centro irpino, lasciando attoniti i cittadini. Il destino sembra accanirsi sulla famiglia della 41enne. La madre è scomparsa a 50 anni a causa di una patologia cardiaca, la miocardite ipertrofica, stessa sorte per la sorella scomparsa un anno fa dopo un intervento per il trapianto di cuore.

Intanto continuano le indagini della Magistratura dopo la denuncia della famiglia per capire se insistono eventuali respinsabilità, se la morte della donna poteva essere evitata o se invece l’epilogo non poteva essere diverso.

Il sindaco di Lioni, Yuri Giovino osserva come “Siamo tutti profondamente colpiti dalla notizia della prematura scomparsa di Concita, che si è spenta poche ore fa proprio mentre dava alla luce suo figlio.  Una tragedia nella tragedia che si abbatte su una famiglia già segnata da due terribili lutti, l’ultimo dei quali poco più di un anno fa con la morte di sua sorella Teresa.  Di fronte allo straordinario miracolo della vita che si scontra con l’ineluttabilità della morte, ogni parola appare vuota.L’intera comunità si stringe alla famiglia in un abbraccio sincero, nel silenzio e nelle preghiere”.
 
Commovente il ricordo che lascia sui social Felice Argenio, con una foto di Concita con il marito Enzo Pepe mentre lanciano al cielo un palloncino blu: La morte non è niente. Sono solamente passato dall’altra parte: è come fossi nascosto nella stanza accanto. Io sono sempre io e tu sei sempre tu. Quello che eravamo prima l’uno per l’altro lo siamo ancora. Chiamami con il nome che mi hai sempre dato, che ti è familiare; parlami nello stesso modo affettuoso che hai sempre usato. Non cambiare tono di voce, non assumere un’aria solenne o triste. Continua a ridere di quello che ci faceva ridere, di quelle piccole cose che tanto ci piacevano quando eravamo insieme.
 
Prega, sorridi, pensami! Il mio nome sia sempre la parola familiare di prima: pronuncialo senza la minima traccia d’ombra o di tristezza. La nostra vita conserva tutto il significato che ha sempre avuto: è la stessa di prima, c’è una continuità che non si spezza. Perché dovrei essere fuori dai tuoi pensieri e dalla tua mente, solo perché sono fuori dalla tua vista? Non sono lontano, sono dall’altra parte, proprio dietro l’angolo. Rassicurati, va tutto bene. Ritroverai il mio cuore, ne ritroverai la tenerezza purificata.
Asciuga le tue lacrime e non piangere, se mi ami: il tuo sorriso è la mia pace”.