Da ottobre 2025 ad aprile 2026, tra giornate di lavoro alternate in presenza e in remoto, i quaranta selezionati più meritevoli – sceltitra centinaia di candidature pervenute da tutto il Paese – affronteranno lezioni teoriche, case studies e workshop. Le regioni sono tutte degnamente rappresentate ma, certamente, la Campania annovera la rappresentanza più numerosa, con ben otto partecipanti: Fabiana Alfano, presidente del Consiglio Comunale di Santa Maria la Carità (NA); Antonio Delle Grazie, vice-sindaco di San Michele di Serino (AV); Perla Fontanella, assessore municipale ad Afragola (NA); Giovanni Gaeta, vice-sindaco di Montoro (AV); Chiara Polcaro, consigliere comunale di Candida (AV); Clemente Primiano, sindaco di Casamarciano (NA); Massimo Russo, presidente del Consiglio Comunale di Nola (NA) e, infine, anche Salvatore Palmese, consigliere della IX Municipalità del Comune di Napoli che, di corsi di formazione di ANCI, non ne perde uno: infatti ha appena concluso il master internazionale Imago.
Unico rappresentante del comune partenopeo, tra tutti i colleghi campani, Salvatore Palmese – 35 anni e una vita spesa tra l’impresa di famiglia e l’amore per la politica – è un giovane amministratore seriamente deciso a coltivare competenze e professionalità. “Spesso – sottolinea Palmese – si sente dire che quel che sia pubblico sia di nessuno. In realtà, invece, è di tutti. Questo significa che chi amministra la cosa pubblica deve agire con scienza e coscienza, andando ben oltre l’operato del “buon padre di famiglia”: quello era già un ottimo presupposto, ma il futuro che ci si prospetta ci dice che c’è bisogno di ben altro. Le sfide – conclude – sono sempre più impegnative e i risultati da raggiungere non sono alla portata di parvenus o di improvvisati”.
Docenti universitari prepareranno in 300 ore di lavori i 40 prescelti nei campi della pubblica amministrazione che richiedono – e richiederanno – maggiori competenze: si va dalla finanza locale alla comunicazione, passando per la trasformazione digitale e innovazione tecnologica, diritto amministrativo e degli Enti Locali, fonti e strumenti di finanziamento, urbanistica e territorio, servizi pubblici locali e welfare e coesione territoriale. Ai partecipanti è stato chiesto di superare un percorso di selezione che prevedeva il requisito minimo di una laurea di primo grado e di sottoporsi ad una serie di test, basati su prove di logica e colloqui motivazionali. Infine, la valutazione per titoli dei singoli candidati – curriculum scolastico e carica amministrativa – ha condotto alla graduatoria conclusiva.
Del resto, ANCI offre ai propri iscritti più volenterosi una gran quantità di occasioni per migliorarsi, con percorsi di formazione e di aggiornamento continui su quel che oggi significhi saper amministrare il bene pubblico. Ed è certamente da sottolineare come, dalla Campania, ci sia un crescendo di richieste di partecipazione.
Si comincia il prossimo 9 ottobre a Senigallia (AN) con le giornate di corso residenziale, una fase preparatoria e propedeutica all’attività formativa vera e propria che inizierà il 24 ottobre e, tra giornate di lavoro in remoto ed altre in presenza – presso la sede ANCI di Roma, al n. 46 di via dei Prefetti – , si concluderà il 18 aprile 2026.
“C’è voglia di riscatto, dopo decenni di amministrazione precaria e, in alcuni casi, di vera e propria malagestio – continua Salvatore Palmese -. La grande partecipazione di noi campani sottolinea fattivamente l’imperativo categorico di interpretare la manifesta voglia di cambiamento dei cittadini: siamo arrivati a uno spartiacque e chi vuole dotarsi di questi strumenti ha già scelto e dichiarato da che parte sta”.