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Dopo giorni di indiscrezioni e smentite, nel centrodestra sembra ormai tutto pronto per la candidatura di Edmondo Cirielli alla presidenza della Regione Campania. L’attuale viceministro agli Esteri, figura di spicco di Fratelli d’Italia, attende soltanto la designazione ufficiale della coalizione, che dovrebbe arrivare nella giornata di Lunedi, ma di fatto è già al lavoro come candidato.

Negli ultimi giorni si erano rincorse voci su un possibile passo indietro di Cirielli, con alcuni ambienti di Forza Italia che avrebbero spinto per una sua rinuncia o per le dimissioni dal ruolo di governo. Tuttavia, fonti vicine al partito di Giorgia Meloni smentiscono con decisione: “Non si è mai discusso dei ruoli al governo”, assicurano, confermando la linea di continuità tra incarico istituzionale e impegno politico sul territorio.

Secondo quanto trapela, Cirielli avrebbe già iniziato a muovere i primi passi della campagna elettorale, sondando il terreno tra amministratori locali e fedelissimi. Nella giornata di sabato avrebbe contattato diversi esponenti della base per valutare le prime candidature nella lista “Cirielli Presidente”, segno che la macchina organizzativa è ormai in moto.

Sul fronte della coalizione, i mal di pancia interni che avevano agitato il centrodestra campano nelle scorse settimane sembrano essersi attenuati. Forza Italia ha quasi completato la composizione delle liste e punta a un risultato rilevante soprattutto nell’area casertana, dove storicamente gode di un forte radicamento. La Lega è in dirittura d’arrivo con la sua pattuglia di candidati, mentre Fratelli d’Italia è impegnata nelle ultime scelte, in particolare su Napoli, dove alcune posizioni restano ancora in bilico.

Non si esclude, tuttavia, la possibilità di dirottare alcuni nomi forti sulla lista del presidente, una mossa che potrebbe rafforzare il profilo civico e trasversale della candidatura di Cirielli.

Con la Calabria ormai archiviata, dunque, il centrodestra guarda alla Campania con l’obiettivo di confermare la propria compattezza e di dare battaglia al centrosinistra in una delle regioni più strategiche del Mezzogiorno.