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“Occorrono interventi concreti per garantire la sicurezza dei lavoratori; le buone intenzioni non bastano”. A lanciare l’allarme è Massimo Picone, coordinatore provinciale della Cisal Avellino e commissario della categoria Metalmeccanici, che torna a denunciare l’aumento degli infortuni e degli incidenti mortali anche in Irpinia.

“Gli infortuni sul lavoro – spiega Picone – restano una intollerabile emergenza, in Campania come nel resto del Paese. I dati ufficiali ci dicono che al Sud si registra il più alto tasso di incidenti mortali e che crescono anche gli infortuni in itinere, cioè nel tragitto casa-lavoro. Nei primi otto mesi del 2025 si è registrato un incremento dell’8,8%, con 186 vittime, soprattutto nei comparti industriale e dei servizi, 15 in più rispetto al 2024”.

Tra le cause, secondo la Cisal, figurano l’ampliamento dei bacini di pendolarità, l’aumento delle distanze casa-lavoro e la debolezza del trasporto pubblico, fattori che costringono i lavoratori a utilizzare mezzi privati, esponendoli a maggior rischio. Crescono anche le malattie professionali, in aumento di quasi il 10%.

“La sicurezza – conclude Picone – è ancora considerata un optional, dentro un quadro segnato da precarietà, bassi salari e crisi di settori chiave come l’automotive. Servono più risorse per i controlli e più ispettori sul territorio, ma anche una revisione dei processi produttivi. È necessario integrare le politiche aziendali di sicurezza con misure di prevenzione negli spostamenti, promuovendo mobilità sostenibile, orari flessibili e infrastrutture più efficienti”.