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Si è aperto oggi all’Università degli Studi “Luigi Vanvitelli” l’evento “L’impegno delle istituzioni nel percorso materno-infantile in Africa”, momento di confronto che ha visto la presentazione ufficiale del progetto “MacoresI – Maternità Consapevole, Responsabile e Sicura” come deterrente della fistola ostetrica. Il progetto, finanziato dal ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale attraverso l’Agenzia Italiana per la Cooperazione allo Sviluppo, si pone come strumento innovativo e fortemente orientato al genere, volto a promuovere uguaglianza, empowerment femminile e tutela della salute riproduttiva delle donne in Tanzania.
All’apertura dei lavori, il rettore della Vanvitelli, Gianfranco Nicoletti, ha sottolineato il valore dell’iniziativa: “L’obiettivo del progetto è di intervenire sulla prevenzione e sul trattamento delle complicazioni ostetriche, migliorando di fatto la disponibilità e l’accesso ai servizi materno-riproduttivi”.
L’evento ha visto, tra gli altri, la partecipazione del viceministro degli Esteri e della Cooperazione Internazionale, Edmondo Cirielli, nonchè alcune testimonianze dal campo. “La salute – ha affermato Cirielli – è uno dei pilastri del Piano Mattei e un settore strategico della nostra azione, grazie al patrimonio di competenze ed esperienze che gli attori pubblici e privati italiani possono vantare. Il progetto Macoresi, coinvolgendo due eccellenze come l’Università Vanvitelli e il Cuamm, partner storico della Cooperazione italiana, riflette appieno il nostro approccio di sistema e la nostra capacità di mobilitare realtà che provengono dall’accademia e dalla società civile Questa iniziativa rafforza inoltre il nostro legame con la Tanzania come Paese partner, anche nel quadro del Piano Mattei, con il quale collaboriamo già in numerosi altri settori”.