Erano sospettati del tentato omicidio di Gustavo Bardellino, nipote di Antonio Bardellino, fondatore del clan dei Casalesi. Il gip del Tribunale di Roma, Ilaria Tarantini, ha però archiviato la posizione di tutti gli indagati. A partire dal presunto mandante: l’imprenditore edile Luigi Diana (49 anni), originario del casertano ma trapiantato a Formia (difeso dall’avvocato Italo Montini). Stessa sorte per i campani Giovanni Lubello (49 anni), ex marito di Katia Bidognetti, figlia del boss Francesco Bidognetti detto Cicciott ‘e Mezzanotte, Luigi Di Tella e Domenico Scotto, e per i due fratelli laziali Gianluca e Domenico Buonerba.
Il 45enne Bardellino fu ferito in un agguato del febbraio di tre anni fa, davanti ad un autosalone di Formia. I sicari lo centrarono con due colpi d’arma da fuoco calibro. Nel corso delle indagini, è però caduto il movente passionale. Né altre piste hanno trovato riscontro.
A chiedere l’archiviazione degli indagati è stata la stessa Dda di Roma. Il mese scorso, il Tar Lazio ha concesso la sospensiva ad un’interdittiva antimafia emessa dalla Prefettura di Latina, che aveva colpito la Gld Costruzioni srl (assistita dal legale Mario Caliendo). Della ditta edile, Luigi Diana era rappresentante legale in passato, ma non al momento del provvedimento prefettizio.